Prima squadra

Contro la Juve baby servirà qualcosa di più

Ancora fattore campo e 2 risultati su 3 a disposizione, ma...

09.05.2024 08:21

Il primo passo è stato compiuto, ma adesso per continuare nel cammino playoff servirà qualcosa di più. Il Pescara nel primo turno della maratona spareggi ha sfruttato il fattore campo e la possibilità di qualificarsi anche solo con un pareggio, ma di certo non può cullarsi sugli allori e deve migliorare più aspetti se non vuole fermarsi alla prossima tappa. L'eliminazione del Gubbio, squadra che pur mantenendo il quinto posto a fine regular season era da mesi in frenata, consegna a capitan Riccardo Brosco e compagni un nuovo turno interno con due risultati su tre a disposizione per accedere alla fase nazionale, ma l'avversario stavolta è di quelli in forma e in ascesa e non basterà fare il minimo sindacale - come contro il Pontedera - per festeggiare al novantesimo. La Juventus Next Gen – che si è sbarazzata per 2-0 dell'Arezzo - è infatti un cliente assai ostico, che viaggia sulle ali dell'entusiasmo e che, dopo un girone d'andata assai balbettante, nella seconda parte di stagione – proprio a partire dalla sfida con il Pescara, la prima del 2024 agonistico – ha scalato posizioni su posizioni fino a quasi sfiorare la quinta piazza. Con 35 punti in 19 giornate, i giovani bianconeri si erano portati agli ultimi 90 minuti di torneo regolare in sesta posizione e con il Gubbio nel mirino, la sconfitta con la Vis Pesaro (e la contemporanea vittoria del Delfino a Fermo) ha prodotto lo scivolamento al settimo posto che costringerà ora Guerra e soci a fare l'impresa sabato all'Adriatico per proseguire nella propria avventura. E il Pescara non può permettersi un approccio come quello avuto con il Pontedera, con una partenza ad handicap cancellata da un ritrovato Cuppone che ha finalmente interrotto la sua astinenza da gol con una doppietta di valore inestimabile. Ma non sempre le ciambelle possono riuscire col buco e non sempre si possono raddrizzare partite nate male e che si stavano interpretando anche peggio. La doppia fiammata in una manciata di minuti del redivivo centravanti salentino, che era stato in dubbio sino a qualche ora dal calcio di inizio del preliminare, ha risolto una partita che è stata un po' il riassunto della stagione, avendo confermato molti dei difetti noti e sottolineato le prerogative positive di un gruppo che, colpito a freddo, ha avuto il merito di non sbandare troppo e di non perdere la bussola quando tutto lasciava presagire ad una nuova serata da incubo. Essere andati all'intervallo con una rete di vantaggio, cosa che imponeva agli ospiti toscani di dover realizzare 2 gol per eliminare il Pescara e passare il turno, è stato assai importante a livello mentale, ma l'interpretazione tattica della ripresa di certo non è stata delle migliori. Reparti troppo distanti, centrocampo lento e prevedibile nel costruire gioco e difficoltà a ripartire una volta riconquistato il pallone hanno lasciato in bilico il match, riaperto da Delpupo (da censura la scelta di mister Canzi di tenerlo in panchina all'inizio) e salvato da Plizzari che si è riscattato dopo il pasticcio iniziale che ha contribuito a portare allo sfortunato autogol di Milani. Dalla panchina, però, sono arrivate le scelte giuste: Cangiano per l'affaticato eroe di giornata Cuppone (e non Vergani, meno adatto del compagno al contropiede) e sopratutto la sostituzione dei due interni di centrocampo (Franchini e De Marco per Tunjov e Aloi) per dare più energia e dinamismo al reparto nelle battute finali. E anche contro la Juve, squadra che per corsa e qualità sembra la perfetta nemesi dei biancazzurri, sarà importante la mano dell'allenatore. 

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