Prima squadra

Pescara-Verona 1-1, le pagelle dei biancazzurri

Top e flop di giornata

28.04.2019 09:27

A CURA DI CLAUDIO ROSA

Nulla di fatto. Continua l’astinenza di vittorie in casa Pescara, con i biancazzurri che non vanno oltre il pareggio nel big match con l’Hellas Verona. Resta tutto invariato in campionato, dunque, tra le due squadre, anche se il Delfino dovrà scontare il turno di riposo nella prossima giornata. 

FIORILLO 7: inizia subito bene salvando il risultato sul tiro a colpo sicuro di Di Gaudio, coprendo cosi un brutto buco della difesa. L’Hellas prova ad impensierirlo nelle prime battute della ripresa, ma lui si fa sempre trovare pronto. Non può nulla sul gol subito.

CIOFANI 5,5: una gara prettamente difensiva per il laterale di Pillon. Dal suo lato agisce Di Gaudio, che gli procura non pochi grattacapi portlandolo ad arretrare fin da subito il suo raggio d’azione. Non riesce praticamente mai a dialogare con Marras, con le sue avanzate offensive che si contano sulle dita di una mano. In una di queste si costruisce anche un buon tiro dalla distanza, senza però impensierire il portiere avversario.

BETTELLA 6: seconda partita consecutiva da titolare per il giovane difensore italiano. Non sempre concentratissimo, si perde Di Gaudio dopo pochi minuti, lasciando l’attaccante da solo contro Fiorillo. Nonostante l’errore però, resta con la testa dentro la partita, conducendo nel complesso una gara sufficente e positiva.

SCOGNAMIGLIO 6,5: dovrebbe essere l’uomo d’esperienza nella retroguardia e lo dimostra in ogni frangente, limitando in ogni modo Tupta. Difensivamente ineccepibile, ha anche l’occasione migliore per riportare i biancazzurri in vantaggio ma il suo colpo di testa non trova lo specchio della porta.

DEL GROSSO 5: partita dalle due facce la sua. Nel primo tempo tiene bene difensivamente, non soffrendo la spinta del Verona e trovando anche buoni break per correre sulla fascia. Nella ripresa però,  un calo fisico e mentale lo portano a sbagliare molto. Prima perde Matos dentro l’area, ma l’attaccante brasiliano grazia i biancazzurri sbagliando un gol già fatto. Poi però commette l’errore peggiore della sua gara, perdendosi con Brugman il taglio di Faraoni, autore della rete del pareggio.

MEMUSHAJ 6+: gara d’esperienza per l’albanese, mai sopra le righe ma sempre pronto e lucido nel fare la giocata giusta. Riesce a dare tranquillità in fase d’uscita, restando calmo con la palla tra i piedi, e si rende protagonista nei minuti finali, quando il Pescara si è riversato nella metà campo avversaria in cerca del gol della vittoria. Diffidato, prende però una ammonizione banale per ritardare la rimessa laterale degli avversari in una fase di gioco statica, il che gli costa almeno mezzo punto in meno.

BRUNO 5,5: non una partita positiva per lui. Il Pescara soffre tantissimo gli inserimenti centrali delle mezzale venete, e lui non trova mai le misure per uscire con i tempi giusti. Sporca ulteriormente una brutta prestazione con un’ammonizione, presa per un fallo tattico dopo aver lasciato scoperto l’ennesimo corridoio centrale.

BRUGMAN 6,5: tra i migliori dei biancazzurri. Quando riesce a giocare come sa, la squadra ha un passo notevolmente migliore in fase offensiva. si prende la responsabilità di far viaggiare i compagni, illuminando subito il match con l’assist perfetto per Sottil. Rovina settanta minuti di perfezione dimenticandosi, insieme a Del Grosso, il taglio di Faraoni che costa i tre punti al Pescara, ma nel complesso la sua partita è più che positiva.

MARRAS 5,5: incolore. Non riesce mai ad incidere, svanendo via col passare del tempo. L’asse con Ciofani non funziona, ed anche lui si lancia inglobare dal baricentro altro dei veronesi, scivolando sempre più dietro. (dal 61esimo, Bellini 6: altri passi avanti per l’attaccante uruguaiano che continua a dare segnali positivi. Pillon lo fa entrare per far salire la squadra, ma trova una difesa pronto ad aspettarlo. A pochi minuti dalla fine, gli arriva finalmente il primo pallone in area, dove anticipa perfettamente Bianchetti ma è sfortunato a non centrare la porta difesa da Silvestri).

MANCUSO 5,5: tanto sacrificio ma poca concretezza. Lui si impegna molto pressando alto la retroguardia del
Verona, ma non viene quasi mai aiutato dai suoi compagni. Col vantaggio, l’Hellas prende sempre più possesso del campo, e lui fatica a far salire la squadra. Pillon prova a metterlo a suo agio riportandolo sulla fascia, senza trovare però l’effetto sperato. (dal 71esimo, Perrotta s.v.: entra per dare una mano alla difesa, ma appena mette piede in campo il Verona trova il gol del pareggio).

SOTTIL 6,5: scelta forte di Pillon che punta tutto sul giovane attaccante, e lui ripaga al meglio. Non è tanto il gol, quanto più il body language del numero 36, che da sempre la sensazione di creare qualcosa di pericoloso con la palla tra i piedi. Si spegne via via nella ripresa col passare dei minuti, e Pillon che decide di richiamarlo in panchina al quarto d’ora dal termine. (dal 75esimo, Monachello 6: fa il suo. Il mister lo butta nella mischia con la speranza di trovare il pareggio, ma lì davanti non gli arrivano tanti palloni giocabili. Fa una vera e propria magia recuperando e girando col destro un cross sporco di Del Grosso, ma nonostante ciò neanche lui riesce a colpire il bersaglio grosso).

PILLON 5,5: pomeriggio difficile per il tecnico dei biancazzurri. Già dalla vigilia si poteva capire che sarebbe stata una gara ostica per il mister di Preganziol, che sorprende tutti lanciando dal primo minuto Sottil. Una scelta azzeccata, dato che è proprio il giovane attaccante a portare in vantaggio il Delfino dopo soli sette minuti. Da lì però, il Verona alza il suo gioco, col Pescara che si rintana nella sua metà campo non creando più nessuna palla gol dalle parti di Silvestri. L’errore fatale sta nel cambio di Mancuso, rilevato per Perrotta. Così facendo, il Pescara è passato alla difesa a cinque, accettando l’arrembaggio finale degli avversari in cerca del gol del pareggio. Una rete che non ha tardato ad arrivare, segnata un minuto esatto dopo l’ingresso del difensore biancazzurro. Timing sbagliato ed una grande dose di sfortuna, ma quello che si può rimproverare a Pillon è un atteggiamento tattico troppo conservativo che, in casa ed in una sfida così delicata, forse non puoi permetterti.

 

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