Prima squadra

Chiudere almeno con dignità

Restano 3 gare per finire l'agonia

02.05.2021 10:05

Adesso l'imperativo categorico è chiudere almeno con il minimo sindacale di dignità e orgoglio. Sancita ormai la retrocessione in C, anche senza il conforto totale dell'aritmetica, restano 3 partite per chiudere l'agonia biancazzurra. 270 minuti ai quali alla truppa pescarese si chiede di non andare totalmente alla deriva, almeno non più di quanto già fatto, e di onorare la maglia che indossa. 

La sconfitta di Cosenza ha chiuso nella sostanza due stagioni da incubo, con due retrocessioni sul campo (la prima vanificata dai guai del Trapani e dalla Giustizia Sportiva, con la prova d'appello dei playout superata ai rigori). In queste settimane sono state snocciolate statistiche e si è fatto elenco più o meno completo di tutti i numeri negativi delle due compagni allestite da Sebastiani e soci, sarebbe ridondante riproporle. Basti però pensare che dal post Zauri, certamente il migliore dei 6 allenatori che si sono avvicendati in 2 anni sulla panchina pescarese, in 55 partite si sono avuti 28 ko (più della metà delle gare disputate), 16 pareggi e sole 11 vittorie. Si poteva pensare ad una salvezza con questo score? La risposta è evidente ed è superfluo specificarla.

Adesso, in attesa che ci sia il doveroso “repulisti” a tutti i livelli (giocatori e staff dirigenziale, ma di questo parleremo nei prossimi giorni), ci sono 3 partite da portare a termine. Sarebbe il caso di accantonare coloro che hanno dimostrato sul campo di non essere all'altezza e di non meritare di indossare la casacca biancazzurra per far spazio a qualche Primavera tra i più meritevoli. Le 3 partite restanti, infatti, possono essere utilizzate per provare, senza bruciare, i più promettenti della truppa Iervese (da Chiarella a Mercado, ma non solo loro) per capire se nel prossimo Pescara, quello che affronterà la C (la paventata riforma della B a due gironi difficilmente avrà applicazione immediata), possono avere davvero spazio. 

Tra una manciata di giorni, poi, sarà già tempo di pensare alla prossima stagione, programmandola per tempo senza la consueta improvvisazione e senza illudere la tifoseria, ormai avvelenata e affranta. L'Inferno della C ha spalancato le sue porte e sta inghiottendo il Delfino. Il futuro bussa già alla porta e stavolta come non mai bisognerà farsi trovare preparati

Commenti

Da Catania a...Catania: l'Acqua&Sapone prepara i playoff
Pedullà su Sebastiani e il Pescara: "Quando scherzi con il fuoco, ti bruci"