Prima squadra

Sebastiani: “La volontà è quella di ripartire. Sul protocollo…”

Le parole del presidente è intervenuto a Rete8

23.04.2020 18:32

A CURA DI RICCARDO CAMPLONE - E' tornato a parlare Daniele Sebastiani, intervenuto telefonicamente a Rete8 per spiegare la decisione e l’intenzione presa dalla Federazione di continuare i campionati di calcio. Ecco le dichiarazioni del presidente biancazzurro: “Al momento la situazione resta quella di non riprendere con gli allenamenti e le competizioni fino al 4 maggio, dopodiché il Consiglio dei Ministri si pronuncerà per capire se questo protocollo, varato dai medici del comitato scientifico della Federazione, possa essere applicata al calcio e soprattutto non crei rischi perché la salute è al primo posto. Al di là dell’emergenza medica c’è un problema che va risolto, quello della ripartenza dell’economia, non solo il calcio ma tutti perché al posto di morire di Coronavirus moriremo di crisi economica e di fame. È evidente che il Governo stia affrontando le linee per ripartire in massima sicurezza e tranquillità. Partite di calcio a settembre oppure ottobre? Purtroppo, non siamo noi a decidere perché ci sono delle linee di pensiero. Ad esempio la FIFA aveva manifestato di voler finire i campionati con l’anno solare, mentre la Federazione e la UEFA spingono per finire i campionati entro il 30 luglio per poi definire le coppe europee. Adesso tutto viene gestito e comandato dal virus perché è evidente che il lavoro degli scienziati, medici, infermieri e Protezione Civile e di tutti coloro che sono stati in prima linea dovessero dare dei frutti ancora più positivi di quello che stiamo vedendo negli ultimi giorni probabilmente ci sarà lo spazio per poter ripartire in tranquillità, se così non dovesse essere ci dovrà essere qualcuno a dover prendere delle decisioni che creeranno disagi economici però qualcuno dovrà prendersi questa responsabilità perché siamo quasi da 2 mesi in casa, come i giocatori e prima o poi si dovrà dire a loro qualcosa. Qual è l’auspicio di Sebastiani? L’auspicio, non solo del presidente Sebastiani ma anche degli altri, è quello di riprendere il campionato e di poterlo finire sul campo, perché per evitare espressioni di questo tipo, dove mi sono espresso, mi viene da sorridere quando sento parlare di tribunali e cause, vorrei capire a chi andrebbero fatte queste cause, probabilmente al Coronavirus. Per evitare tutto questo, se si potrà ricominciare, l’intenzione con la delibera assunta all’unanimità per la Serie B è quella di finire il campionato sul campo nella massima sicurezza.” Il portiere dell’Atalanta, Marco Sportiello, è risultato nuovamente positivo al Covid-19 nonostante il terzo tampone, il presidente biancazzurro si è espresso così: “Adesso noi guardiamo il calcio e anche Sportiello ma ieri ci sono state 400 vittime. I lavoratori sono tutti uguali, non ci sono lavoratori di Serie A o di Serie B, penso a tutti i dipendenti che hanno lavorato molto bene nell’ambito sanitario però pensiamo anche a coloro che ci potessimo approvvigionare degli alimenti e non hanno mai smesso di lavorare. In prima persona hanno rischiato anche loro la via per poter servire quelle attività che sono rimaste aperte a servizio di tutta la cittadinanza. Sul fatto di voler continuare nessuno ha cantato fuori dal coro, il problema è che ognuno ritiene che si possa farlo in sicurezza e soprattutto se ci volesse un po' di tempo se potesse essere fattibile perché gli organi che governano il calcio te lo consentano non ci saranno problemi ed il prossimo campionato ricomincerà, con qualche mese di ritardo, però si finirebbe in sicurezza questa stagione e si rischierebbe di far saltare 2 stagioni. Il Governo del calcio sa benissimo come funziona il calcio in Italia. Non siamo in Inghilterra, Olanda oppure in Paesi dove ogni squadra ha 7 campi a disposizione. C’è gente di Serie A che fa fatica figuriamoci le società di B e C. È evidente che chi ha fatto questo protocollo si è confrontato con la Federazione avrà anche pensato che probabilmente avrà un’applicazione a scaglioni perché probabilmente in Serie B non si saranno attrezzati. C’è da dire che la Serie B si gioca anche nelle Regioni più colpite, ad esempio a Cremona c’è solo un albergo aperto che ospita militari ed infermieri. Ci saranno altre società di calcio che saranno meno colpite territorialmente ma che non hanno le infrastrutture. Abbiamo la fortuna di avere un presidente federale che oltre ad essere un imprenditore è stato anche nel mondo del calcio e sa quali siano le problematiche. Ripresa della Serie B non prima di giugno? Noi ci auguriamo di poterlo fare perché dipenderanno dai dati del virus. Tutti quanti faranno la propria parte per dare degli aiuti economici. Oggi non sono ferme non solo le società di calcio ma tutti ed una gestione non attenta potrebbe portare il fermo di tutto il settore.”

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