Prima squadra

Masciangelo: “La storia del club, la tifoseria e la città meritano sicuramente traguardi diversi dai playout"

Le parole del terzino a Tmw

17.08.2020 16:14

L'eroe che non ti aspetti, il terzino che segna il rigore decisivo dopo che il tuo portiere ne ha parati due cancellando l'errore di Galano, è tornato a parlare. 

Ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, Edoardo Masciangelo, terzino del Pescara, si è raccontato a partire da quel rigore che ha riportato alla mente il pescarese Fabio Grosso, ovviamente fatte le debite proporzioni, a Gernania2006.

Vi riproponiamo le dichiarazioni salienti del terzino riscattato a titolo definitivo dal Pescara con Brunori spedito alla Juve Under 23.

“Io come Fabio Grosso al Mondiale 2006? Grazie del complimento, è un paragone divertente, ma Grosso è un campione! Era un momento epico, e io ho pensato che dopo una stagione lunga e tortuosa dovessi finire in bello, volevo aiutare la squadra. Ho cercato da subito di visualizzare il gol, me la sono sentita, un calciatore del resto vive per queste emozioni. Non ho esitato, quando abbiamo deciso l’ordine ho chiesto io di battere il quinto Paura di sbagliarlo? No, ero molto concentrato e non ho mai tentennato. Ce la potevo fare. Ci giocavamo molto, ma non ho mai pensato che potessi sbagliarlo, pensavo solo che andasse bene: e così sono arrivato sul dischetto anche on meno pressione. Continuavo solo a visualizzare il gol e l’esultanza. E’ stata proprio un’esplosione di gioia. Ho visto tutti venirmi incontro, sguardi commossi, è stata una liberazione totale”.

Ma cosa non ha funzionato questo anno?
“E’ difficile dirlo, ma sicuramente, per esserci giocati la salvezza all’ultimo, qualcosa non è andato. Probabilmente quando le situazioni non girano e si arriva in fondo con sempre lo spettro dei playout, si perde spregiudicatezza, anche inconsciamente, e viene più difficile centrare risultati. Forse è stato questo a penalizzarci maggiormente, la B non è un campionato semplice, men che mai questo anno, con la classifica che è sempre stata cortissima: bastava una partita per mandarti su o giù. A questo poi è da aggiungere che siamo stati falcidiati da infortuni: in molti momenti importanti, in gare importanti, abbiamo dovuto fare a meno di elementi preziosi per noi. Le assenza incidono nel computo di una stagione, soprattutto se gli infortuni sono lunghi, come nel nostro caso. Come si riparte? La storia del club, la tifoseria, la città, la società meritano sicuramente traguardi diversi dai playout. Noi faremo di tutto per lottare dal primo all’ultimo secondo, migliorandoci rispetto a questa stagione ormai andata in archivio: vorremmo eguagliare i risultati che spesso il Pescara ha ottenuto”.

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