Prima squadra

Pescara-Perugia 0-2, le pagelle dei biancazzurri

Partita discreta di Brugman e compagni, ma un Perugia cinico si prende l'intera posta in palio; bene i terzini, Pettinari non incide

27.01.2018 09:25

A CURA DI DANIELE BERARDI

Si interrompe la striscia positiva lunga quattro partite del Delfino di Zeman. L'ottimo avvio di primo tempo aveva illuso tutti, ma la rete del giovanissimo Kouan e e l'esperienza di Di Carmine mandano tutto all'aria. In realtà, sono pochi i tentativi concreti verso la porta di Nocchi, ma la mole di gioco prodotta poteva essere capitalizzata diversamente. Nel secondo tempo, scema il ritmo e il Perugia può difendere (e addirittura incrementare) il vantaggio prodotto. Ecco le pagelle degli abruzzesi nel dettagli:

Fiorillo 6,5: si guadagna il mezzo punto in più per l'ottima parata sul colpo di tacco di un indiavolato Samuel Di Carmine. Per il resto, normale amministrazione con qualche uscita di pugno a sventare le temibili ripartenze ospiti.

Crescenzi: 6,5: produce una quantità industriale di cross, sia dal fondo che dalla trequarti, ma non sempre la qualità è proporzionale al numero di tentativi. In fase di non possesso limita bene Pajac fino al gol del 2-0, quando le energie calano e una sua sfortunata deviazione mette di Carmine in posizione ottimale per colpire.

Perrotta 5: nel primo tempo, in tandem con Campagnaro, limita bene gli avanti umbri, ma non dà mai quella sensazione di totale sicurezza dietro le spalle dei centrocampisti. La seconda frazione certifica le sue indecisioni su Di Carmine. Nella prima occasione il bomber ospite grazia Fiorillo. Ma all'89' (in probabile posizione di fuorigioco, va detto) è ingenuo nella marcatura dell'ex Juve Stabia e il Perugia ha vita facile nel prendersi i tre punti.

Campagnaro 5,5: leggermente meglio rispetto al suo collega di reparto, semplicemente per la mancanza di responsabilità oggettive sui gol. Ma anche lui, al rientro da titolare dopo un'eternità, sembra spaesato e poco preciso anche in fase d'impostazione. Capuano e Romagnoli avevano imparato a soffrire, ma col Pescara sbilanciato servirebbe tutta un'altra reattività.

Mazzotta 6,5: mezzo punto in meno per la mancanza di precisione nell'ultimo passaggio, ma anche lui è una fastidiosa spina nel fianco di Del Prete. Arriva al cross con puntualità e ritmo ma pecca di imprecisione e superficialità al momento dell'impatto decisivo con la sfera. In fase difensiva non è costretto agli straordinari, ma i vuoti lasciati dai suoi inserimenti sono oro colato per Di Carmine e Buonaiuto nella ripresa.

Carraro 6: l'ex Inter a due facce questa sera. Bene nel primo tempo, quando imbastisce la manovra sapientemente e fa viaggiare la sfera da un lato all'altro mandando al cross entrambi i terzini. Nella ripresa cala vistosamente e non riesce a riprendere in mano le redini della sfida. Giustificato dagli scarsi movimenti dei suoi compagni, ma in questo momento il fattore continuità serve come il pane.

Valzania 5: non si vede praticamente mai. Poco deciso nella gestione del pallone, assente negli inserimenti a centro area sui cross dei compagni. Tutt'altro giocatore rispetto a quello ammirato nell'ultimo mese e mezzo. Si percepisce, fra le altre cose, un calo di tenuta fisica da parte dell'ex Cesena.

Brugman 5,5: prestazione opaca, non bruttissima. Ma il discorso è sempre lo stesso: quando vuole, sa essere un top player per la categoria. Partite simili, col Perugia bloccato sui 16 metri, potrebbero essere risolte con uno dei guizzi a cui ci ha abituato. L'uruguaiano, tuttavia, non è mai messo in condizione di esprimersi a dovere e il risultato è una manovra prevedibile e scolastica, soprattutto nel secondo tempo.

Mancuso 5,5: buona volontà e spirito di sacrificio non gli mancano, ma l'ex Samb non può accontentarsi. Gli manca il guizzo decisivo di Foggia, ma l'aspetto preoccupante è che non va praticamente mai vicino alla porta difesa da Nocchi. Qualche iniziativa pregevole sulla fascia e tanto lavoro sporco da parte sua, ma le tre reti in 15 presenze sono un bottino fin troppo magro.

Pettinari 5: apatico e poco incisivo nei primi 45 minuti. Non riesce a farsi trovare pronto sui suggerimenti dei suoi compagni anche grazie allo splendido lavoro di Volta e Dellafiore. Zeman (discutibilmente) lo richiama in panchina ad inizio ripresa, impedendogli di riscattare l'opaca prima frazione (dal 53' Cappelluzzo 5,5: sostituisce il collega Pettinari ma non riesce a dare la svolta richiesta dal tecnico. Inserito per dare più fisicità e ricercare l'impatto col pallone sui cross dalle fasce, ma il risultato è quantomeno rivedibile. Prova a fare sportellate contro una difesa ospite in serata di grazia).

Capone 5,5: si accende troppo a intermittenza. Sfortunato in occasione del palo colpito nel primo tempo (che poteva indirizzare diversamente la gara), ma nelle ultime partite non sta rendendo come sperato dopo un avvio di stagione da top player assoluto. Deve ritrovare continuità e brillantezze nelle sue giocate (dal 62' Baez 6: si guadagna la sufficienza con un paio delle sue consuete serpentine. Zeman lo inserisce per rinvigorire la manovra negli ultimi metri, ma anche l'uruguaiano finisce per sbattere contro il muro eretto da Breda).

Zeman 5,5: la squadra parte bene nella prima frazione e sembra tenere alle corde il Perugia. Il gol subito taglia un po' le gambe ai suoi ragazzi, che tuttavia non demordono. Nella ripresa, il ritmo cala drasticamente e il boemo ci mette del suo togliendo Pettinari per inserire Cappelluzzo. Cambio discutibile e fin troppo conservativo per uno come lui. Paura di sbilanciarsi e di osare? Con una situazione di classifica così, i biancazzurri hanno davvero poco da perdere e i risultati positivi delle ultime uscite avrebbero giustificato un atteggiamento più offensivo e ficcante.

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