Prima squadra

Galeone e Allegri ricordano gli anni biancazzurri. "Legame con Pescara fortissimo"

Tanti aneddoti dei due ex biancazzurri

06.05.2020 00:52

A CURA DI RICCARDO CAMPLONE - Giovanni Galeone e Massimiliano Allegri, due colonne portanti della storia del Pescara, si sono ritrovati grazie alla tecnoclogia per parlare del Delfino che fu. L’allievo ed il maestro sono intervenuti attraverso una diretta di Radio California insieme- tra gli altri - al'ex d.s. biancazzurro e attuale direttore sportivo del Teramo Andrea Iaconi.

Durante la diretta  i tifosi hanno interagito con messaggi d’affetto nei confronti del “Profeta” e sono intervenuti anche Gelsi, Rebonato e Pagano.

Ecco le dichiarazioni di Allegri, Galeone e Iaconi:

Allegri: “Il legame con Pescara è fortissimo, quando posso torno tutti gli anni anche se con la questione del Coronavirus è diventato un po' difficile muoversi. Arrivai al primo allenamento ed il mister sosteneva che per giocare in Serie A avrei avrei dovuto fare la mezz’ala, e fu un a intuizione riconoscere il ruolo di un giocatore. Io do sempre del lei al mister, credo che i ragazzi di oggi debbano imparare il rispetto verso le persone anziane, è una cosa a cui faccio molta attenzione per una questione di rispetto ed educazione. Ci sono giocatori che in campo centrano la partita, un correttivo di un giocatore è importate perché le partite nascono in un modo e finiscono in un altro e può sfuggirti una cosa. Pescara è una città viva che ti trasmette entusiasmo, gli anni a Pescara sono stati fantastici anche se oggi è cambiato il mondo. Il momento più bello con il Pescara? Quando vincemmo il campionato e la trasferta a Reggio Emilia. C’era un entusiasmo incredibile con annate meravigliose. La storia della società e delle squadre va rispettata e non si può cambiare il DNA. La città dove mi piacerebbe allenare? Difficile trovare una città che si adatti alla propria testa, bisogna adattarsi in base alla città dove ci si trova.”

Galeone: “Con Max Allegri c’è un buon legame, lo andavo a trovare quando allenava il Milan mentre facevo difficoltà quando allenava la Juve, anche con Andrea Iaconi ho un buon rapporto e lo vado a trovare quando ci sono le partite del Teramo. Con Rebonato ho un ottimo rapporto e mi è dispiaciuto quando andò via. Le differenze tra le due squadre della promozione? La prima nacque per caso, talmente legati e vogliosi di vincere e riuscimmo a sviluppare un gioco. Il secondo anno subentrai a Mazzone. L’anno successivo vendemmo 10 giocatori e prendemmo Massara e Allegri, recuperando Nobile e Di Cara e cambiando una squadra intera. Rimasero Bivi, Camplone, Monelli e Ferretti. Se dovessi fare un confronto la squadra del 1991 era nettamente più forte rispetto a quella del 1986. Quando mi chiedono di Gasperini ed Allegri dico che erano già degli allenatori quando giocavano, Max aveva una grande lettura della partita mentre Gasperini era bravo tatticamente. Avere giocatori così nello spogliatoio fanno bene. I colori del Pescara mi sono rimasti dentro, adesso mi metto la maglia del Pescara piuttosto che delle altre squadre che ho allenato. Pescara è una città che ha voglia di vivere e devi esprimere un gioco divertente e devi giocare come dicono i pescaresi e non usare un gioco stupido. Cosa provai delle dichiarazioni di Maldini su Pagano? Conosco Maldini e non mi sorprese ma ricordarsi di Pagano vuol dire dare importanza ad un ragazzo che ha messo difficoltà ad un giocatore internazionale.“

Andrea Iaconi: “Allegri voleva allenare il Pescara, ma io gli dissi che era troppo presto e che doveva fare esperienza. Il rapporto con Galeone e Allegri? Litigavo sempre con i presidenti perché sostenevo che l’allenatore fosse il ruolo più difficile e determinate. L’allenatore deve entrare nella testa di 25 persone e non discuto se sai o non sai allenare, ma se non hai i dovuti requisiti non puoi fare questo mestiere. Allegri è un fuoriclasse, in Europa e nel mondo 4-5 allenatori hanno buoni requisiti. Ho conosciuto Guardiola e devo dire che quando parli con lui rimani le ore intere a sentirlo. Il colpo di mercato che mi ha dato soddisfazione? Allegri fu venduto al Cagliari per 5 miliardi di lire ed avevo Federico Giampaolo che lo volle il Genoa per 5 miliardi, io dissi che dovevano darci 10 miliardi perché volevo battere il record di cessioni. La scelta di portare mio fratello a Pescara non fu mia ma di Ulivieri, la più grande soddisfazione fu quella di aver messo in ordine le questioni economiche.”

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