Prima squadra

Memushaj: “Sarebbe un sogno giocare ancora in A col Pescara"

Da Il Messaggero ed. Abruzzo

28.04.2020 00:12

Ha partecipato, assieme ai compagni, alla videoconferenza “motivazionale” organizzata da Legrottaglie. Ledian Memushaj, dopo settimane in casa con la moglie Francesca, vuole tornare a pensare solo al calcio. Il suo pensiero è sempre netto: “Troppi nel calcio parlano per interessi propri e non per il bene comune”. La Figc si muove per far ripartire a tutti i costi la serie A. Ma della serie B non si parla. Sarà possibile mettere in pratica quello che faranno nella massima serie? “La A è il motore più grande, quello che fa andare avanti tutto il movimento. Ma la B può farcela a seguire i protocolli, magari potrebbero farne uno un po’ più alla portata dei nostri club”, dice il centrocampista albanese che vive da anni in città. Tamponi ed esami clinici ripetuti, isolamento in albergo. Una formula sopportabile o sarebbe meglio aspettare ancora un po’ e ripartire con una situazione più tranquilla? “Non bisogna fare programmi così impegnativi e costosi. Ripeto: bisogna rivedere tutto e rendere più leggeri i protocolli per la nostra categoria. O si aspetta e si riprende un po’ più tardi, oppure si allentano le regole. In entrambi i casi, noi saremmo sempre tutelati, quindi credo si possa fare”. Legrottaglie ha detto che le regole in questi due mesi non sono state uguali per tutti e che, mentre voi siete rimasti in casa per rispettare le regole, qualche vostro collega più famoso ha potuto prendere aerei e tornare dalla famiglia. “La pandemia è stata una cosa inaspettata, fin dall’inizio non è stato facile gestirla. Nella confusione, qualcuno si è comportato bene e qualcun altro no”. Questione stipendi: si parla di tagli e accordi, come se fossero il problema principale. Eppure ci sono, anche in B, tanti ragazzi che non hanno l’ingaggio di CR7 e tanti lavoratori con buste paga normali. “Quando si parla dei calciatori bisogna stare attenti, non tutti giocano in A e guadagnano milioni come le star. Ci sono ragazzi che in B guadagnano il giusto, e lavoratori che ruotano attorno alle squadre che vanno avanti grazie a questo sport. Diamo tutti l’esempio in questa crisi. Io sarò apertissimo a parlare con la società dell’argomento, capisco il momento e darò il mio contributo”. Se si ripartirà si dovrà giocare fino ai primi di agosto ogni tre giorni. E senza pubblico. “Saremo tutti nelle stesse condizioni, ci vorrà solo del tempo per riprendere la condizione fisica. Purtroppo mi dispiace per il pubblico, ma dovremo conviverci, come dovremo convivere con il virus”. Il Pescara si presenterebbe con la rosa al completo e tante motivazioni nuove. “Nell’ultimo periodo abbiamo avuto grossi problemi. Ora potremmo avere tutta la rosa a disposizione, un bel vantaggio. Nelle ultime due, tre partite, era diventato impossibile fare la formazione. Paura del coronavirus? Nel nostro spogliatoio c’era qualcosa che non andava. Ogni giorno ne capitava una. E le assenze dipendevano anche da questo problema. Ho pensato: se non l’ho preso stando con la squadra, o sarò immune… o sono stato asintomatico”. A 33 anni, con un contratto in scadenza nel 2022, riuscirà a giocare d nuovo in A con il Pescara? “Sarebbe un sogno, almeno rifare un altro anno e riprovare le emozioni di quella B vinta nel 2016: c’era un entusiasmo incredibile, un periodo magico per me e per il Pescara”.

FONTE: IL MESSAGGERO ED.ABRUZZO 

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