Prima squadra

Pillon: “A Pescara sono stato benissimo. E poi...”

Così l’ex tecnico dei biancazzurri via Skype a Rete8

25.04.2020 12:46

 A CURA DI RICCARDO CAMPLONE - Ricco Bepi da Preganziol din chiave biancazzurra.  Mister Pillon, amato dai tifosi del Pescara è intervento via Skype a Rete8, raccontando come la Regione Veneto sta affrontando l’emergenza Coronavirus e tornando sulla sua avventura a Pescara, terminata con una sconfitta contro il Verona ai play-off.

Ecco le dichiarazioni del tecnico di Preganziol:

“Vivo in campagna e ho la fortuna di avere un giardino e abbiamo messo su un orto, mi diverto così con la mia famiglia cercando di stare insieme. Il Governatore del Veneto Zaia ha fatto un ottimo lavoro, soprattutto all’inizio con una difficoltà inziale dove magari non si sapeva dove andare a parare andando a tentativi. Secondo me ha fatto una scelta iniziale giusta dove ha contenuto il virus nel Veneto, dove ci sono state vittime e momenti difficili, specialmente negli ospedali che erano pieni anche se piano piano stiamo iniziando a vedere la luce. Tornare a giocare? Penso che in questo momento il pensiero di tutti sia rivolto su altro. Prima di tutto dobbiamo cercare di salvaguardare la salute e poi dobbiamo tener conto che dovranno riprendere le attività lavorative, altrimenti la situazione inizierà a diventare problematica. La gente dovrà cercare di avere uno stipendio a fine mese e di poter vivere normalmente. Secondo me si dovranno fare le cose quando si sarà sicuri di poter giocare tranquillamente. Mi auguro di cuore che tutto si possa riprendere il più presto possibile, potendo rivedere il calcio sperando che non ci sarà più questa paura nel potersi muovere perché dovremo stare attenti a tutti. A Gennaio avrei accettato tranquillamente il ritorno a Pescara perché sono stato molto bene, sapendo di avere stima da parte di tutti, dalla società ai tifosi e soprattutto da Giorgio Repetto perché mi ha sempre voluto e rimane un grandissimo amico.” In una recente intervista il tecnico di Preganziol ha dichiarato che Pescara è stata la tappa più importante della sua vita nonostante le 3 promozioni consecutive con il Treviso e la qualificazione ai preliminari della Champions League con il Chievo-Verona: “Senza dubbio Pescara è stata una tappa importante perché ero rimasto ai margini del calcio che conta. Io guardo tutti gli aspetti nonostante a Treviso abbia vinto 3 campionati arrivando sempre primi vincendo la Nazionale Dilettanti, la C2, C1 e la B. Poi tornai a Treviso e da ultimi siamo arrivati in Serie A anche grazie lo scandalo Calciopoli ma nessuno può negare il grande lavoro che abbiamo fatto. Nonostante questi risultati bisogna valutare anche come e dove si è stati e soprattutto la stima che c’è stata nei miei confronti. Io metto tutto nel conto, perciò posso dire senza ombra di dubbio che è stato un anno e mezzo molto importante perché ho dimostrato di esserci ancora ed il Pescara mi ha dato questa possibilità e secondo me abbiamo fatto cose importantissime. Quando subentrai a Zeman ed Epifani conquistammo una salvezza importante, avendo una squadra forte e nonostante le difficoltà ci salvammo all’ultima giornata a Venezia. Spezia e Ternana le partite decisive? A Terni fu una bellissima partita, vinta 3-0, forse una delle gare più belle. Anche la stagione successiva, in casa dello Spezia, fu una partita bellissima giocata bene da entrambe le squadre, nel senso che ci furono capovolgimenti e fu giocata a viso aperto da entrambe. Sul piano tecnico la squadra più forte è stata quella della salvezza oppure quella che conquistò i play-off? Penso che sul piano tecnico la squadra più forte era quella che conquistò la salvezza mentre l’altra era molto più caratteriale dove sfiorammo la Serie A con grande determinazione e spirito di squadra. Penso che abbiamo avuto molta sfortuna perché perdemmo molti punti per via dei molti infortuni e secondo me con altre circostanze avremo disputato un altro tipo di campionato. Ringrazio i miei giocatori perché furono molto bravi e all’altezza della situazione. Peccato per la semifinale contro il Verona e ancora oggi la notte mi tornano gli incubi perché quando sei ad un passo da un obiettivo così importante molti ti accusano anche se non mi sottraggo mai dalle mie responsabilità ma devo dire che ho sempre dato tutto e c’è voluto tempo prima che mi riprendessi. Una partita che vorrei rigiocare con il Pescara? Sembrerebbe facile dire contro il Verona ma è così, nel senso che avrei rifatto tutto perché andava fatto in quel modo. Ricordo che il giorno prima della partita dissi a Repetto che ero sicuro che avrebbero messo Pazzini negli ultimi 10 minuti giocando con il 4-2-4. Cercai di salvaguardare il risultato anche se andò male e nonostante sia passato un anno ancora oggi mi assumo la responsabilità. C’è stato un rapporto strano con Sebastiani? Lui è fatto così, lo avete visto anche quest’anno com’è fatto, non è cambiato è rimasto uguale. Devo ammettere che ci siamo sentiti la domenica di Pasqua dandomi gli auguri e mi ha fatto molto piacere. Uno dei pochi a saper gestire il rapporto? Ho sempre avuto un rapporto di rispetto nei ruoli. È sempre stato rispettoso nei miei confronti, non mi ha mai detto cosa dovessi fare. Alcune volte c’è questa dialettica nel dopo partita nelle interviste ma fa parte del gioco e delle situazioni che capitano. Futuro? Non so cosa succederà anche se avete visto che ho rassegnato le dimissioni a Cosenza. In Abruzzo sono stato benissimo, soprattutto con la gente di Pescara, un rapporto di stima reciproca ed è una cosa che resta dentro. Saluto caramente la gente per tutto il supporto che mi hanno dato”

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