Prima squadra

Delli Carri: "Il mio rimpianto biancazzurro? Luca Toni"

22.09.2016 10:51

Daniele Delli Carri è tornato a parlare. Nessun riferimento alla vicenda che lo vede coinvolto e che lo ha estromesso, almeno momentaneamente, dal mondo del calcio, "I treni del gol" ("arriverà anche il tempo di parlare di questa brutta storia, ma non è questo il momento", dixit), ma regala un piccolo aneddoto. E non solo: parla anche di Oddo e del salto di categoria del Pescara con annesse fisiologiche difficoltà. Sul mister: "Oddo e la sua organizzazione di gioco sono un valore aggiunto, questa è una premessa sostanziale. Credo però che in Serie A, a differenza della B, il fraseggio rischia di diventare fine a se stesso se non viene accompagnato da una maggiore verticalizzazione della manovra. Differenze con l'ultima A? Quella sostanziale è che ci sono un allenatore ed un sistema di gioco confermati. Si lavora nel segno della continuità. Questo alla lunga può rappresentare un valore aggiunto. Il Pescara ha tutte le carte in regola per conquistare la salvezza. Ha le basi solide per arrivare alla meta. Sviluppa gioco, anche se personalmente farei meno fraseggio e più verticalizzazioni. In questo Pescara non vedo un bomber da 10-15 gol. Bahebeck non lo consoco, Caprari è forte ma non è un cannoniere. Manaj diventerà un grande giocatore, la speranza è che acceleri il suo processo di maturazione in modo tale da essere utile alla squadra con i gol. In difesa? La coppia Gyomber-Campagnaro sulla carta mi sembra ben assortita, gli sterni mi piacciono. Vitturini farà il giocatore di Serie A, magari non da terzino destro ma da centrale. Ha testa e mezzi per una grande carriera". La sua avventura pescarese si concluse amaramente con la retrocessione dei record negativi nel 2013. Ed è in quella stagione che si annida il suo rimpianto biancazzurro. "La storia insegna che per restare in Serie A c'è bisogno di un attaccante da 10-15 gol. Il mio grande rimpianto dell'ultima volta in Serie A è quello di non aver preso Luca Toni, reduce dall'esperienza di Dubai (la copertura finanziaria dell'operazione sarebbe stata sostenuta da Victor Mesa, ndr). Non ci ho creduto", è il mea culpa di Delli Carri, "me lo aveva proposto Tullio Tinti all'inizio della stagione. Chissà, alla luce di quanto fatto poi a Verona, ci saremmo salvati".

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