
Vincere la paura: difendere bene (anche) per attaccare meglio
Estratto dal pezzo di Pierpaolo Marchetti su Il Messaggero ed. Abruzzo
Cosa resta dopo lo 0-0 di Cremona, quarto pareggio consecutivo in casa Pescara? In primis la consapevolezza che la fase difensiva fa progressi, aiutata da una retroguardia che ha ritrovato Cesare Bovo, elemento di categoria superiore che, pur non ancora al 100% della forma, può essere determinante nel processo di crescita della squadra.
Altri spunti di riflessione li ha forniti ieri il maestro Pierpaolo Marchetti su Il Messaggero ed. Abruzzo. Difendere bene aiuta anche ad attaccare meglio e a vincere quella paura che nei precedenti pari in rimonta aveva minato le sicurezze di una squadra giovane che deve ancora trovare la sua vera dimensione.
Ecco quanto sottolineato sul quotidiano dall'autorevole collega: "Zeman non è contento, e a modo suo ha ragione. Lui ripete sempre che l’importante è la prestazione, e quella del Pescara a Cremona non è stata esattamente memorabile. Ma il boemo certamente sa che ci sono momenti della stagione, nei quali il risultato assume inevitabilmente un’importanza essenziale. E il Pescara, dopo aver subito dieci gol in cinque partite aveva assolutamente bisogno di una gara senza prendere gol. La squadra deve trovare certezze anche sul piano difensivo. Già i difensori in organico non sono esattamente i più adatti a interpretare il calcio del boemo, e questo è comunque un handicap almeno in teoria. Ma soprattutto il calcio spregiudicato e coraggioso che il tecnico vuole dai suoi, non può interpretarlo una squadra che ha paura. Difendere bene, in quasi tutti gli sport di squadra, aiuta anche ad attaccare meglio. Il calcio non fa eccezione. E per difendersi in modo efficace bisogna avere la certezza di poterlo fare. Il Pescara visto fino a Cremona, rischiava seriamente di cadere in un fatalismo pernicioso. Invece il pareggio dello Zini ha dimostrato che questo gruppo può essere capace di fare una fase difensiva decorosa".
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