Prima squadra

Una bruttissima piega...

1 punto in 4 partite. Ma ciò che preoccupa è la tenuta mentale in primis

21.10.2020 09:49

Il nuovo Pescara ha ripreso il suo cammino esattamente da dove lo aveva lasciato il vecchio. Da dove? Da grosse fragilità, mentali in primis, e da un senso di impotenza che è parso in tutta la sua (triste) evidenza al Penso. Le attenuanti ci sono (le assenze, il poco tempo per la preparazione tra fine scorsa stagione e l'inizio della nuova, il solito mercato che ha lasciato buchi tecnici pesanti) ma è altrettanto vero che al netto di queste era lecito attendersi di più.

Il dato inconfutabile resta quello numerico: Pescara ultimo con un solo punto collezionato in 4 gare, due reti fatte (ambedue iinfluenti e realizzate da uno stesso giocatore) e 9 gol incassati (7 delle quali da squadre abborbadili...). Basterebbe solo questo per parlare di una bruttissima piega, ma c'è dell'altro a partire proprio dalla fragilità mentale di una squadra incapace di reagire. La prova lapalissiana è stata proprio Venezia, dove il rotorno 4-0 va anche stretto ai lagunari, che, sia ben chiaro, non sono affatto una corazzata come non lo è la Reggina, che pure ha maramaldeggiato contro un Pescara del tutto inconsistente. E Venezia e Reggina sono due concorrenti dirette per la salvezza....

Delle carenze (o, se preferite, voragini) strutturali della rosa, figlie di una sessione di mercato strana per tutti (e non è un'attenuante) ma ormai consueta in casa Pescara, abbiamo scritto articoli specifici in tempi non sospetti ed è inutile ribadire i concetti espressi. Il campo, però, ha anche evidenziato altri problemi. Il centrocampo, il reparto che sembrava essere il più completo, non ha uomini che attaccano lo spazio (se non Maistro, che nelle gare nelle quali era disponibile ha "girovagato" nel campo, impiegato in più ruoli): per caratteristiche, i giocatori del Pescara vogliono "palla addosso". Non c'è movimento. E la manovra risulta statica, priva di idee, monotona e inconcludente.

E c'è dell'altro. Il nervosismo di Oddo, chiarissimo nel post Venezia. Normale dopo una debacle di quel tipo, ma forse cela altro. E lo stesso tecnico appare in difficoltà, tra scelte opinabili (era necessario cambiare tutti quegli interpreti? Perchè out Valdifiori, nonostante un avvio di stagione del tutto sottotono? Perchè quei cambi?) e risultati che continuano a latitare a prescindere dalla squadra guidata. E' in difficoltà da tempo. La sua parabola è in discesa, come sottolineato da Calciomercato.com prima della partita in Laguna. "4 ANNI DI... ESONERI - In 4 anni è cambiato tutto; perché in 4 anni è successo di tutto. La A col Pescara, nessuna vittoria sul campo e l'esonero; l'esperienza all'Udinese, sempre in A, dove prende il posto di Delneri, l'inizio convincente e poi... l'esonero; il Crotone, in B, dove subentra a Stroppa... esonero; la panchina del Perugia, dove viene esonerato per poi essere richiamato visto che Cosmi non ha portato risultati. E ai playout arriva la retrocessione... contro il suo Pescara", si è letto sul portale. E poi: "NUMERI HORROR - Da Pescara in A al Pescara per giocarsi tutto: vittorie e credibilità. Andando a leggere i numeri (solo quelli in campionato) su 81 partite disputate tra A e B ne ha vinte 15 (di cui una a tavolino contro il Sassuolo), pareggiate 18 e perse 48! Il 60% dei match in cui si è seduto in panchina, ha visto la sua squadra uscire sconfitta dal campo. Contando i pareggi, non ha vinto l'81% delle partite. Numeri horror per chi, a Pescara, deve trovare la sua prima vittoria in campionato: pari col Chievo, ko con Reggina ed Empoli. La sua ultima vittoria coi biancazzurri in panchina risale al 5 giugno 2016, quando Lapagol e Benali stendevano il Trapani. Ora deve ritrovarla per non giocarsi il futuro". La gara in Lacuna ha ritoccato in peggio le statistiche.

Adesso Oddo e il Pescara devono fare risultato. La panchina inizia a scottare (ma le ipotesi Toni e Ventura sono boutade, in caso di avvicendamento ci sarebbero Pillon e Pecchia a giocarsi la successione) e la gara col Frosinone potrebbe essere il vero spartiacque.  La vittoria in campionato - sommando la vecchia alla nuova stagione -  manca da quasi tre mesi, dal 27 luglio, quando all’Adriatico il Delfino grazie a Maniero (ma non avrebbe fatto ancora comodo come terza punta?) riuscì a battere il già retrocesso Livorno. Per quanto riguarda le vittorie in trasferta, bisogna andare molto più indietro nel tempo, alla gara di esordio di Legrottaglie sulla panchina della prima squadra: era il 25 gennaio scorso, 2-0 alla Dacia Arena di Udine contro il Pordenone. Doveva essere la rampa di lancio, è stata l'inizio della discesa verso gli Inferi che solo la lotteria dei rigori, proprio contro il Perugia di Oddo, ha evitato si realizzasse totalmente. E in mezzo c'è stato anche il fiasco col Notaresco, squadra di D, in Coppa Italia con i "soliti" rigori a salvare il salvabile...

Sabato c'è il Frosinone di Alessandro Nesta, per la sfida in panchina tra due Campioni del Mondo a Germania 2006. Solo uno dei due sorriderà. La speranza è che sia quello di origini pescaresi, per il bene del Delfino....

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