
Pettinari, l'antidivo di Pescara si racconta
Il ritratto del bomber che aveva la valigia in mano a giugno...
La prima volta non si scorda mai. Per Stefano Pettinari questa può essere davvero la stagione della cosacrazione, alle dipendenze di un 2mago del gioco d'attacco e degli attaccanti" come Zdenek Zeman.
Prima volta in doppia cifra da professionista per lui: il bomber del Pescara ha così battuto il proprio record personale, che era di 9 centri col Crotone 2013/14, sempre fra i cadetti.
Qualche giorno fa, Pettinari si è raccontato al blog di Gianluca Di Marzio, l'esperto Sky di calciomercato. Ecco quanto raccontato dal giocatore:
"Non abbandonerei gli studi, a 16 anni ho mollato la scuola per il calcio...". E' questo l'unico rimpianto del centravanti, che esordì in maglia Roma in Europa League contro il CSKA Sofia: "Il giorno più bello della mia vita". Il suo primo maestro fu Stramaccioni: "Pettinari è il prototipo di attaccante moderno". I due si sentono ancora: "Abbiamo un bel rapporto, gli devo tutto". Come a Massimo Drago, con cui fece benissimo a Crotone. Ranieri lo lanciò in prima squadra, Garcia lo portò negli USA per una tournèe: "Rudi è davvero fantastico, un creativo del calcio". Bruno Conti, qualche anno prima, convinse la famiglia a farlo firmare con la Roma: "Vostro figlio mi ha colpito". Merito di un torneo a Parigi da capocannoniere. Ditelo dai: "Predestinato". Paragoni ingombranti che fioccano così, inevitabili: "E' come Francesco Totti". Qualcuno ci credeva, ma Pettinari ha sempre mantenuto un low profile: "Il capitano è inimitabile, ma resta un punto di riferimento". Come Zeman, coi suoi gradoni e le sue idee: "Con lui non si può sgarrare, ti pesa ogni mattina. Ma i risultati si vedono...". Limpidissimi: doppia cifra in Serie B, due triplette, una doppietta e pure un gol in Coppa Italia. Pettinari ha finalmente trovato la sua Itaca.
In tanti hanno invocato Ganz in queste settimane, Zeman si è "ostinato" ad impiegare Pettinari anche nel periodo di appannamento dell'ex Ternana. Per lui parlano i numeri: negli ultimi 3 anni ha segnato soltanto 8 reti, con due tappe proprio a Pescara. Dopo il temporale (Como, Latina, Vicenza, Ternana), finalmente l'arcobaleno.Ora è di nuovo al top come ai tempi di Crotone (17 reti in 3 stagioni), o forse è anche più su del suo massimo in carriera come rendimento complessivo (da intendersi come contributo alla squadra e non solo come score di reti). Due fattori: l'effetto Zeman e... il 17. Perché qualche anno fa, proprio qui e con questo numero, esplose un certo Ciro Immobile. Ed altrettanto fece Caprari con il medesimo numero sulle spalle. Corsi e ricorsi storici di vichiana memoria? Lui, zitto zitto, guida l'attacco coi consigli del Boemo. 10 squilli, una dedica:"Sono per mia moglie e mio figlio, la tripletta contro il Foggia è tutta per loro. Non li vedevo da due mesi...". A 21 anni si è sposato con Elena e oggi sono in quattro, ha anche due figli. Ma niente foto sui social, non gli piacciono: "Preferisco stare con la mia famiglia". Vari sogni poi, una volta disse che gli "piacerebbe tornare alla Roma". Chissà. "Oggi si gode il suo momento d'oro, Pescara è l'isola felice tanto attesa. Lui, la famiglia, i gol. Con un occhio alla bilancia del Boemo", si chiude il pezzo su Gianlucadimarzio.com
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