Prima squadra

Pescara - Atalanta 0-1, le pagelle dei biancazzurri

27.10.2016 09:58
Un Pescara troppo brutto per essere vero perde la seconda partita consecutiva in un Adriatico poco presente tra acquazzone e pericolo terremoto. Ma andiamo ad analizzare le pagelle dei biancazzurri: Bizzarri 6 Guantoni immacolati per tutta la partita. Può fare poco, se non guardare il pallone che lo sorpassa per due volte: alla prima lo salva la traversa, alla seconda capitola. Crescenzi 5,5 Non abituato a giocare in una difesa a tre, il “terzino biondo” soffre come tutta la difesa sulle palle aeree Campagnaro 5 Soffre le accelerazioni di Gomez e D’Alessandro, si addormenta sul gol atalantino. Continua il momento no del difensore ex Napoli Fornasier 6 Decisamente meglio del suo compagno di reparto, contiene Paloschi senza grossi grattacapi Biraghi 5,5 Troppo timido per essere un esterno di centrocampo Brugman 6 Fa il suo in fase di interdizione; se lì davanti si muovono in pochi, lui può farci davvero poco (Pepe 5,5 come ormai capita, non dà la svolta che ci si aspetterebbe da un calciatore del suo calibro) Zampano 5,5 Nel primo tempo è uno dei pochi a salvarsi, nella ripresa soffre anche lui di “timidezza” nel momento decisivo dell’incontro Aquilani 5 Tanti, troppi passaggi sbagliati. Punizioni e calci d’angolo battuti spesso in maniera irritante. La sua esperienza non si vede nemmeno col cannocchiale Memushaj 5 Anche lui si vede molto poco in campo, caratteristica che spesso gli si affibbia ma oggi troppo evidente (Cristante 5,5 Entra per cambiare la partita ma si adatta al ritmo dei compagni) Caprari 5,5 E’ l’unico che tiene attenta la retroguardia avversaria. Fa ammonire due difensori nel giro di pochi minuti ma non riesce ad incidere in maniera convincente Manaj 5 Ha l’attenuante dell’infortunio e dei pochi palloni giocabili, ma anche lui ci mette del suo Oddo 5 Il Pescara non crea, gioca male e perde. In conferenza aveva detto che non voleva snaturare la mentalità dei suoi, in partita si è invece vista una squadra spaventata e con paura di esporsi in attacco. Il periodo peggiore della sua gestione. Il “suo” Milan potrà rappresentare una svolta con queste premesse?

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