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La vita del campione abruzzese Rocky Mattioli diventa un libro

15.04.2020 00:40

"L’adrenalina ti tira verso il ring e la paura ti cammina dietro

Prima della prova sei lucido e calmo, ma allo stesso tempo hai la testa che va a mille. Poi vedi il tuo avversario, anche lui è lì con te, e ha due braccia e due gambe come te. Non è questione di chi è più forte e chi è più debole. Siamo tutti fatti allo stesso modo. La boxe è chi ha più coraggio, chi ha più testa, chi lo vuole di più. Questa è la forza nella boxe. Sul ring non puoi bluffare, è un combattimento vero, faccia a faccia. Devi essere vero e puro. Il tuo avversario ti colpisce e tu gli vuoi bene e lo rispetti. Perché lui sei tu.

Diventare campioni del mondo è un sogno da ragazzini. Perché, poi, chi è che ce la fa davvero? Rocky Mattioli ce l’ha fatta. Ha realizzato quel sogno. Una vita unica, fatta di momenti inestimabili, intimi o che resteranno per sempre nella storia dello sport, raccontata da lui, con le sue parole e le sue immagini"

Quando suona il gong, combatti e basta: Rocky Mattioli ha fatto di questa frase il leitmotiv della sua vita, fuori e dentro il ring, e adesso anche il titolo del suo libro autobiografico, edito da Magenes e ora disponibile anche per l'acquisto online. Il pugile di Ripa Teatina, ex campione del mondo dei pesi medi junior tra il 1977 e il 1979, racconta la sua storia, che sembra la trama di un film: la famiglia emigrata in Australia da Ripa Teatina (lo stesso paese di Rocky Marciano, ed è in suo onore che i genitori avevano scelto il nome), le difficoltà dell'immigrato 'mangiaspaghetti', le prime scazzottate per strada, una vita sregolata ma mai troppo e poi la scoperta della boxe. Per caso: aveva accompagnato un cugino che voleva imparare a difendersi dai bulli australiani. Da qui inizia la sua vicenda sportiva, che nel pieno dell'epoca d'oro della boxe, lo porta sul tetto del mondo. Leggendaria resterà la difesa titolata allo stadio Adriatico di Pescara il 14 maggio 1978, quando pose fine alla carriera dell'ex campione del mondo José Durán, per KO alla quinta ripresa. Mattioli mantiene il titolo per due anni, fino a quando non lo perde in un incontro che combatte con una mano rotta: un'auto lo aveva colpito di striscio al braccio poco prima dell'incontro. E poi la nuova vita: istruttore alla storica palestra Doria, il tempio della boxe milanese, e al Club Francesco Conti. Per primo qui porta dagli Stati Uniti lo stretching e l'aerobica, che insegna urlando come con i suoi ragazzi sul ring. Una vita unica, fatta di momenti inestimabili, intimi o che resteranno per sempre nella storia dello sport, raccontata da Mattioli stesso, in un libro emozionante che intriga anche i non sportivi: il volume verrà presentato nella sua Ripa nella prossima edizione del Festival Rocky Marciano. 

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