Prima squadra

Resa totale. Il Delfino dura 8 minuti: #CosenzaPescara 3-0

Al San Vito - Marulla è andata così...

01.05.2021 13:32

Fine dei giochi. Stavolta definitivamente. Il Pescara cade rovinosamente a Cosenza  (3-0, con rigore sbagliato nella rirpesa da Machin a risultato già acquisito) nella gara da ultimissima spiaggia, incassa 2 gol nei primi 8 minuti che diventano 3 nei primi 31 giri d'orologio e può salutare in modo anticipato quella cadetteria che aveva mantenuto il 14 agosto ai rigori dopo il playout di ritorno col Perugia. Ma così come quest'anno, anche l'anno scorso sul campo la squadra era retrocessa. Nel 2020 ci pensarono i guai del Trapani e la Giustizia Sportiva a dare la chance estrema, poi sfruttata, al Delfino, quest'anno le cose andranno diversamente. Si spalancano al San Vito-Marulla le porte della C per il Pescara

La gara. Grassadonia a sorpresa sceglie il 5-3-2, che diventa 3-4-1-2 in fase di possesso in modo speculare agli avversari, con Sorensen in difesa, Valdifiori play, Machin mezz'ala e Giannetti al fianco di Odgaard avanti. Occhiuzzi risponde con un Cosenza che propone avanti il trio Tremolada-Carretta-Gliozzi. Il peso della posta in palio si fa sentire sin dall'inizio, con le squadre consapevoli di essere all'ultima spiaggia in questo scontro diretto. L'approccio è dunque contratto, su ambo i fronti, ma la sfida si sblocca subito. Da palla inattiva e alla prima occasione: al 6' direttamente da calcio di punizione, Tremolada estrae il jolly che vale l'1-0. Il calcio franco è arrivato dopo un fallo di Valdifiori, conseguente a un errore in disimpegno di Rigoni. Ti aspetti la reazione pescarese e invece arriva l'immediato raddoppio dei padroni di casa, che non andavano in rete da tempo immemore e che in 8 minuti trova due reti. Stavolta è carretta a siglare il gol, in ripartenza. La punta scivola ma ha tempo di rialzarsi senza perdere il controllo della palla e di concludere a rete con un tiro a giro vincente. Adesso è davvero durissima. Il doppio colpo da ko è un macigno pesantissimo. La risposta biancazzurra è tutta in un calcio di punizione di Machin datato 16', la palla deviata termina sul fondo. Assai macchinosa e senza vere idea la manovra della squadra di Grassadonia, che deve comunque proporsi in avanti ma per farlo conseguentemente deve lasciare spazi ampi per le ripartenze calabresi. Solo da Machin nascono ad intermittenza idee potenzialmente propizie di cose positive ma che, puntualmente, non si concretizzano. L'inerzia del match rema dunque in favore dei padroni di casa che, forti del doppio vantaggio immediato, possono restare corti e compatti a protezione per poi provare l'arma più congeniale, il contropiede. Il tutto è agevolato da un Pescara debole mentalmente e tecnicamente. Al 25', da buona posizione dopo un batti e ribatti, Kone spara altissimo e vanifica così il potenziale 3-0. Al 27' Rigoni alza bandiera bianca e al suo posto entra Maistro, con una maschera protettiva sul volto causa problemi al naso. Al 31' fantastico gol di Tremolada, che di prima, dopo aver danzato sulla fascia palla al piede e dopo aver trovato la sponda di Gliozzi, trova la parabola perfetta che finisce sotto l'incrocio. E' 3-0 e fine dei giochi. Al 33' Falcone dice no ad Odgaard nell'unico sussulto d'orgoglio pescarese. Il finale di tempo vede una squadra rassegnata, ovviamente il Pescara, e una che gestisce con calma olimpica il congruo vantaggio in una partita vitale. Al 44' Carretta prova il replay del tiro a giro che è valso il momentaneo 2-0, stavolta però la palla termina sul fondo. Falcone respinge al 46' un tiro in corsa di Valdifiori, poi sulla ribattuta Giannetti non è pronto per il tap-in vincente. E' l'ultima occasione di un primo tempo con praticamente una sola squadra in campo: i padroni di casa.

Si riparte senza variazioni nelle due formazioni. La gara però è già virtualmente chiusa: al 3-0 parziale, infatti, si abbina un atteggiamento biancazzurro non dissimile da quello impalpabile dei primi 45 minuti. C'è davvero poco da scrivere in questo avvio di ripresa, senza spunti da ambo le parti. Ma se al Cosenza sta bene così, a destare perplessità (eufemismo) è ancora una volta l'atteggiamento del Pescara. Zero reazione, zero, orgoglio, zero dignità. Zero assoluto. In tutto per una squadra rassegnata e impotente. Maistro ci prova al 58', invano. Occhiuzzi capisce che la gara è in ghiaccio e allora al 15' della ripresa decide di preservare Tremolada e fa entrare Trotta. Al 61' Grassadonia inserisce Volta e Galano per Sorensen e Odgaard. Arrivano dalle sostituzioni (Occhiuzzi aveva inserito anche Sueva per Gliozzi in precedenza) le uniche informazioni da scrivere. Al 62' ingenuità di Ba che, intervenendo in modo scomposto, affossa Giannetti per il calcio di rigore che Marinelli assegna senza esitazioni. Dal dischetto Machin si fa ipnotizzare da Falcone (quinto rigore parato in stagione per lui). Successivamente ci prova Giannetti, ma le polveri dell'ex Salernitana sono bagnate e Falcone può controllare agevolmente. Falcone poi chiude ancora la porta su Giannetti, che di testa aveva provato a beffarlo su suggerimento da calcio piazzato di Valdifiori. Al 76' c'è spazio anche per Ceter in luogo di Giannetti e il baby D'Aloia, debuttante, per Maistro (che ha avuto ancora problemi al naso). Il match non ha davvero più nulla da dire. Aveva poco da dire prima del rigore fallito da Machin, dopo la respinta di Falcone si attende solo il triplice fischio. Il giro palla cosentino è il modo con il quale la partiva si avvia a consegnarsi agli archivi, una partita che lascia solo disperazione ad un Pescara che può iniziare a dire addio alla B. Nel Pescara solo il baby D'Aloia sembra avere il minimo sindacale di voglia e vivacità. D'altro canto per lui è il debutto in B. Ma chi ha steccato (anche) oggi sono coloro che erano deputati a fare la differenza. Finisce così, con un 3-0 inequivocabile (che poteva diventare 4-0 allo scadere; Bellanova ha messo una pezza su Trotta). Il Cosenza può sperare ancora, il Pescara no. 

Il tabellino. 

COSENZA-PESCARA 3-0

MARCATORI: 6' e 31' Tremolada (C), 8' Carretta (C)

COSENZA: Falcone; Antzoulas (75' Bouah), Idda, Legittimo; Corsi, Kone (75' Ingrosso), Ba, Crecco; Tremolada (60' Trotta); Carretta (66' Tiritiello), Gliozzi (60' Sueva). All.: Roberto Occhiuzzi.

PESCARA:: Fiorillo; Bellanova, Guth, Sorensen (61' Volta), Scogamiglio, Masciangelo; Rigoni (27' Maistro, 76' D'Aloia), Valdifiori, Machìn, Odgaard (61' Galano), Giannetti (76' Ceter). All.: Gianluca Grassadonia

Ammoniti: Bellanova, Sorensen (P)

Note: al 63' Falcone para un rigore a Machin

Arbitro: Marinelli di Tivoli.

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