Prima squadra

Gestire l'abbondanza ed i malumori per archiviare la crisi e tornare a correre

E' la missione di mister Colombo, per salvare la panchina e rilanciare il Delfino

03.02.2023 08:04

Chiuso il mercato, per il Pescara si apre una nuova fase, che deve necessariamente portare a chiudere una crisi che dopo più di due mesi risulta ancora aperta. Dopo un mese di chiacchiere, sondaggi, abboccamenti e trattative, la sessione invernale ha riconsegnato a mister Alberto Colombo una rosa non rivoluzionata e nemmeno stravolta, ma puntellata secondo quelli che erano i piani originali. Non integralmente, perchè l'obiettivo era innestare anche un centrocampista, ma comunque il ds Delli Carri è riuscito, in una sessione avara di soldi e di idee un po' per tutti (anche se poi le big di C, dal Catanzaro al crotone, passando per il Vicenza, l'Avellino , l'Ancona e altre hanno messo a segno veri colpi), a dismettere gli esuberi e a portare a casa due giocatori importanti come Rafia e Merola. “Dovevamo fare poche cose e le abbiamo fatte quasi tutte, a partire dall'esterno mancino che era la nostra priorità”, ha confermato il presidente Daniele Sebastiani, che non si è detto preoccupato per l'overbooking nel reparto offensivo. 8 attaccanti, dopo che il trasferimento di Kolaj al Crotone è saltato in extremis, però, sono davvero tanti, forse troppi, e adesso gestire l'abbondanza e i possibili malumori nello spogliatoio è la prima e fondamentale missione di mister Alberto Colombo. Il recente passato (vedi caso Lescano e la richiesta di maggior minutaggio di Vergani, ad esempio) non inducono all'ottimismo in tal senso, ma il tecnico di Cesana Brianza è consapevole della situazione e non ne ha fatto mistero nel post Viterbo, pur sottolineando di essere contento dei movimenti effettuati dal club. “Quando c'è abbondanza c'è poi bisogno di chiedere grande partecipazione ai ragazzi, la competizione interna aumenterà e la difficoltà sarà nella gestione”, le sue parole. “Confido nella collaborazione dei giocatori perchè qualcuno inevitabilmente dovrà stare fuori”. Colombo, però, dovrà metterci del suo, sul piano tattico e su quello psicologico. La rosa che gli è stata riconsegnata alle ore 20 del 31 gennaio, infatti, imporrà delle scelte anche dolorose. Tatticamente, è assai probabile che si passi definitivamente al 4-2-3-1, che poi è il modulo che avrebbe voluto praticare inizialmente ma che ad una settimana da inizio campionato è stato accantonato per l'assenza di un trequartista. Adesso dietro la prima punta, che sarà Lescano (a proposito: può essere annoverato come un nuovo acquisto, dato che nei precedenti 9 incontri prima dell'infrasettimanale aveva giocato 170' complessivi e collezionato 5 panchine), ci solo più soluzioni attuabili. L'arrivo di Rafia ma anche la presenza di Merola permettono al tecnico di virare sull'assetto a lui più caro, anche per poter impiegare 4 uomini offensivi e affidare le chiavi del centrocampo al duo Mora-Kraja, quello che sembra offrire maggiori garanzie. L'esperimento iniziale contro il Monterosi, in condizioni di emergenza in mediana e su un terreno infido (“un campo di patate”, per dirla con l'espressione usata da Sebastiani), non è andato bene ma è chiaro che con 8 attaccanti e soli 6 centrocampisti, di cui uno praticamente mai impiegato finora (Germinario), sarà difficile restare ancorati al 4-3-3. Doveva arrivare una mezzala di inserimento, corsa e qualità, ma l'assalto a Iannoni è naufragato e lo scambio Vergani-Scarsella col Vicenza è saltato per l'infortunio muscolare del centrocampista biancorosso che ne avrà almeno per un mese e mezzo. Ecco perchè si cambierà assetto, ma non basterà se Colombo non riuscirà ad avere in mano lo spogliatoio. La gestione dell'ultimo mese, infatti, è almeno “rivedibile”, al di là del caso Lescano del quale ha evidenti e grosse responsabilità di gestione la società. Prendete il caso Tupta, impiegato da titolare nella debacle col Foggia a discapito dell'argentino ma anche di Vergani. Per archiviare la crisi e tornare a correre servirà ricompattare il gruppo, spegnere sul nascere eventuali malumori, e ridare alla squadra certezze difensive e offensive che sembra aver smarrito. La palla adesso passa a mister Colombo, che però deve fare in fretta. La società gli ha riconfermato la fiducia, ma è chiaro che – al di là delle parole – è una fiducia a tempo. Un nuovo passo falso domenica potrebbe essere fatale, ma anche nelle prossime settimane, al netto di una conferma nel post Potenza, dovrà dimostrare di aver ritrovato il bandolo della matassa e di aver rimesso in carreggiata un Delfino che sta ora sbandando pericolosamente. 

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