
Il Delfino non vuole fare la vittima sacrificale
Avanti Delfino. Senza paura. Cercando l'impresa impossibile. Contro ogni pronostico. Ma Oddolandia è così, prendere o lasciare. Poi ci sarà una settimana di tempo per recuperare qualche elemento, Verre e Bahebeck in primis, e preparare la sfida interna contro l'Empoli. Uno scontro diretto assolutamente da non fallire e che in casa Pescara può avere il valore di una finale di Champions League. Adesso però la testa del popolo biancazzurro è rivolta a Milan - Pescara. «Proveremo a fare la nostra partita cercando di prendere alti il Milan», il diktat di Oddo ai suoi ragazzi. Non sarà affatto facile, stante i numerosissimi probemi di formazione in casa Delfino. Assenze pesanti, specie nel reparto offensivo (Manaj è aggregato ma non sta bene), e l'esiguo numero di scelte possibili tra giocatori fuori condizione o non al meglio. Il momento è difficile, inutile nasconderlo. Due sconfitte di fila, i primi fischi del pubblico, il deferimento del club per il caso Quintero e l'infermeria che non accenna a svuotarsi hanno reso elettrica la settimana in casa Pescara. Ma Massimo Oddo non molla e guarda avanti con fiducia, nonostante le numerose difficoltà. Sul prato di San Siro non ci sarà spazio per amarcord personali, bisognerà pensare solo a rendere la vita il più difficile possibile al Diavolo rossonero. «Resto fiducioso, continuo imperterrito e con convinzione ad essere positivo», ha detto Oddo in barba allo scetticismo che inizia a serpeggiare intorno alla sua squadra, nonostante saranno più di 700 i tifosi oggi al seguito. Nei giorni scorsi ha incassato la fiducia del presidente Sebastiani. «Andremo avanti fino alla fine con questo allenatore», le parole del numero uno biancazzurro che non lasciano adito ad interpretazioni di sorta. «Per come la vedo io», replica Oddo, «un allenatore va cambiato in soli due casi. Se impazzisce o se la squadra non lo segue più. Per il primo aspetto vi posso garantire che non sono impazzito e sul secondo che i ragazzi mi seguono. Sapete come la penso sulla vita degli allenatori, anche nelle scorso anno nel momento difficile ne parlammo, se non dovessi essere più fiducioso in questo gruppo o se mi dovessi accorgere che la squadra non mi segue più sarei il primo ad andarmene. Ma resto convinto di questo gruppo che ha dei limiti da superare ma che ha anche qualità: non deve mai perdere le proprie convinzioni ed andare avanti sempre a testa alta». Anche a San Siro. E il Milan? Montella e soci cercano il riscatto dopo lo stop patito nel turno infrasettimanale ad opera del Genoa. L'allenatore di Pomigliano d'Arco invita a non sottovalutare l'avversario di turno e promette novità di formazione. Che sia la volta buona per vedere in campo Lapadula proprio contro la squadra che lo ha lanciato nel grande calcio? Milan – Pescara, vietato sbagliare. Per entrambe....
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