Prima squadra

Dai rigori col Foggia a quelli con la Ternana: la storia di Ale Plizzari

Segni del destino...

10.06.2025 00:01

Non proprio un eroe per caso, perchè nella straordinaria cavalcata del Pescara il suo zampino, anzi le sue mani, ci sono sempre state. Alessandro Plizzari da Crema ha avuto sin da bambino l'etichetta del predestinato, che però aveva smarrito. E che adesso ha ritrovato in quella Pescara che presto dovrà salutare, perchè è del Venezia, ma che tra le lacrime subito dopo aver parato il terzo rigore, quello calciato da Donnarumma, ha definito “la mia città, quella dove sono rinato”. In tre anni in riva all'Adriatico si è imposto come il miglior portiere di tutta la categoria per almeno due stagioni e adesso è davvero pronto a riprendere quella scalata al calcio che conta e che sembrava quasi una formalità quando era l'enfant prodige nelle giovani del Milan, dove tutti sostenevano fosse più forte anche di Gigio Donnarumma. Piangeva come un bambino mentre intorno a lui scoppiava la festa sabato sera, incredulo di quanto fosse accaduto. E il merito era tutto suo. Durante i tempi regolamentari aveva sfoderato almeno tre miracoli nel giro di un minuto prima di capitolare per il tiro chirurgico di De Boer, ma è stato dopo che è salito in cattedra e che ha regalato a tutti un sogno chiamato serie B. Minuto 107', una super prodezza su calcio a colpo sicuro di Damiani gli procura un infortunio che sembra davvero serio. Per cinque minuti resta a terra, sottoposto alle cure dello staff medico che ha fatto di tutto per rimetterlo in piedi, riuscendoci anche grazie ad un gigantesco sforzo di volontà del portiere che non voleva lasciare in 9 i compagni, avendo mister Baldini finito le sostituzioni. Plizzari è restato in campo menomato e quando il campo ha decretato che la serie B si sarebbe giocata ai rigori, in molti hanno pensato: “E' finita”. Plizzari è un pararigori, è vero, e lo aveva già dimostrato nel corso della stagione, ma in quelle condizioni cosa avrebbe potuto fare? E invece il classe 2000 ha respinto ben tre tiri dal dischetto su quattro, annullando non solo il gol di De Boer ma anche l'errore dagli undici metri di Kraja per donare alla sua città d'adozione quel ritorno in cadetteria che in pochi avrebbero pronosticato solo ad aprile, negandolo a quella Ternana che era stata la sua prima tappa una volta uscito dal Milan. Era il 2017-18 e ancora minorenne in Umbria ha esordito tra i professionisti collezionando in stagione poi 19 presenze in B, ma senza riuscire ad evitare la retrocessione delle Fere. E proprio la finale con la Ternana sembra un segno del destino per lui, anche perchè terminata alla lotteria dei calci di rigore che rappresenta una delle pagine più tristi della sua storia pescarese. Due anni fa era la semifinale di ritorno dei playoff, si giocava sempre in uno stadio Adriatico gremito in ogni ordine di posto ma l'avversario era il Foggia di Delio Rossi. Lui si era fatto male durante il match di andata, ma nonostante un recupero prodigioso nel secondo atto restò a guardare. Zdenek Zeman gli preferì Andrea D'Aniello, che non riuscì ad evitare l'eliminazione del Delfino. In molti in questi anni hanno pensato che con Plizzari regolarmente tra i pali la storia di quella partita, e forse degli interi playoff (poi vinti dal Lecco), sarebbe andata diversamente. Ma quella tristissima serata (8 giugno 2023) adesso è stata cancellata, proprio dal dischetto e proprio da Plizzari che tra i suoi segreti da un po' ha una mental coach, la moglie di capitan Riccardo Brosco. Adesso Alessandro sembra davvero pronto a spiccare il volo, non solo quello tra i pali per mantenere la sua porta immacolata ma verso palcoscenici calcistici davvero importanti. 


 


 

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