Prima squadra

Una rondine non fa primavera. Servono conferme

La sosta sarà determinante sotto più aspetti

11.11.2020 00:54

Un noto proverbio dice che "una rondine non fa primavera", ma di certo rappresenta un segnale positivo. La prima vittoria stagionale del Pescara è di certo una bella iniezione di fiducia e morale dopo un avvio di stagione veramente horror. Al di là dei punti conquistati, comunque non un aspetto secondario, il risultato conseguito contro la bestia nera Cittadella può essere il primo passo verso la rinascita. I risultati nel calcio sono sempre la medicina migliore ("se vinci sei un eroe, se perdi sei un co***one", Oddo dixit, più o meno) ed aiutano a lavorare meglio. Di certo, non bisogna sopravvalutare il 3-1 dell'Adriatico contro i veneti, apparsi poco lucidi e scollati. I demeriti della squadra del Cittadella, però, finiscono dove iniziano i meriti di un Delfino finalmente concentrato e determinato, che ha condotto la gara per buoni tratti con compattezza, coesione e personalità. Le individualità, poi, non sono state il suggello del lavoro del collettivo. Ceter e Vokic hanno dato risposte più che confortanti, gol a parte, oe pazienza se per una volta Maistro non è stato super scintillante come nelle altre partite. Un dato da rilevare però c'è: con Balzano e pochi altri a fare storia a parte, i senatori del gruppo sembra aver perso il proprio posto d'elite nelle gerarchie. Vedremo se una volta recuperati al 100% i vari Galano, Memushaj e Valdifiori riusciranno a ritagliarsi uno spazio importante e a diventare davvero gli uomini in grado di fare la differenza. 

Adesso la sosta è assolutamente opportuna per recuperare quasi tutti gli infortunati e migliorare una parte atletica che non è ancora al top. Si lavorerà poi anche sul piano tattico, per trovare la giusta collocazione tattica a quegli elementi che devono coesistere per rendere il Delfino una squadra ambiziosa. I nomi? Al momento quelli imprescindibili sembrano Asencio, Maistro, Ceter e Vokic: tutti insieme prevedono un Pescara però troppo offensivo. Starà ad Oddo trovare la giusta quadra, anche per inserire in un impianto che probabilmente proseguirà sul modulo 3-4-2-1 (o 3-4-1-2) la sua strada. Valdifiori ad esempio assicura più geometrie e leadership ma meno dimanismo e interdizione, Galano invece ha colpi geniali ma rende meglio sull'esterno che non da trequartista o da seconda punta. E di esempi se ne possono fare molti altri. Determinante sarà però avere a disposizione e al meglio possinile Bocchetti e Antei, forse i due veri elementi in grado di dare sicurezza e solidità all'undici biancazzurro. 

C'è tanto lavoro da fare, insomma, ma le prime risposte si avranno giàsabato 21 novembre alle ore 14, quando il Pescara sarà di scena sul campo della Spal degli ex Marino, Salamon, Di Francesco e Valoti

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