Una vittoria per Galeone e...per Vivarini
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Tre punti per onorare la memoria di Giovanni Galeone, rilanciarsi in classifica e salvare anche la panchina di Vincenzo Vivarini. Nell'ultima partita prima della nuova sosta del torneo, il Pescara riceve alle 17:15 la corazzata Monza e vuole centrare 3 obiettivi in una volta sola. La figura del Profeta verrà omaggiata sugli spalti da una suggestiva coreografia organizzata dai tifosi della Nord e in campo con un minuto di raccoglimento e il lutto al braccio dei biancazzurri, ma poi la commozione lascerà spazio a una vera battaglia. Ieri nella conferenza stampa della vigilia mister Vivarini ha ricordato proprio Galeone prima di addentrarsi sui temi di un match molto delicato. “Non ho ho avuto la fortuna di essere allenato da lui”, le parole del tecnico, “ma con Galeone a Pescara abbiamo vissuto le cose più belle. Fuori dal campo l'ho conosciuto a Francavilla. Nella vita non si muore mai e lui non è mai morto per noi”. La settimana è stata connotata dal lutto per la perdita del Profeta, ma anche dalle stilettate del presidente Daniele Sebastiani post debacle di Palermo, soprattutto sotto l’aspetto fisico. Ma i dati sui test atletici hanno confermato che il gruppo, eccetto qualche giocatore in ritardo di condizione (vedi Garvillon) è performante. “In settimana ho avuto un approccio molto crudo con i ragazzi”, ha continuato Vivarini. Ho chiesto cosa ne pensavano di loro stessi e abbiamo messo in evidenza la brutta figura fatta per poi ragionare su come reagire con rabbia. È stato un dialogo diretto e duro e mi aspetto che ora arrivino i risultati”. Il riscatto deve arrivare contro la squadra più in forma del torneo, quella che forse ha i valori assoluti più importanti delle 20 squadre del campionato. L'emergenza non è rientrata, ma rispetto alle ultime partite avrà di nuovo a disposizione il fedelissimo Andrea Oliveri, esterno dal gol facile (già 3 le marcature, che sarà della partita come Meazzi. Subito o a gara in corsa? Il dubbio sarà sciolto solo alla fine ma la sensazione è che saranno usati in corso d'opera, come Brandes che dunque partirà dalla panchina. E la vice capolista? Vuole continuare a correre. E prendersi la leadership di b dopo il pirotecnico pari tra Frosinone e Modena di ieri nello scontro diretto che valeva potenzialmente il primo posto. Il Monza sbarca a Pescara con il chiaro intento di proseguire una striscia aperta fatta di 6 risultati utili di fila con 5 vittorie consecutive (un filotto di successi così non si registrava dal 1964) e in caso di bottino pieno può far saltare un'altra panchina dopo quella del pescarese Luca D'Angelo la scorsa settimana. La vittoria di misura sullo Spezia, infatti, firmata da Ravanelli pur avendo concluso in 10 la sfida per l'espulsione di Izzo (oggi dunque assente), ha prodotto in Liguria il ribaltone con l'ex c.t. azzurro Roberto Donadoni tornato a guidare una squadra mettendo fine a 5 anni di inattività. Dopo aver fatto indirettamente interrompere anzitempo l'avventura di D'Angelo, il tecnico brianzolo Paolo Bianco potrebbe quindi essere l'artefice dell'esonero di un altro collega, che oggi si gioca tutto, a distanza di un anno e mezzo (era il 12-4-2024) da quando lui perse quella del Modena proprio dopo un ko interno per 3-1 per mano del Catanzaro dell'attuale tecnico biancazzurro (venne sostituito da bisoli, uno dei papabili per l'eventuale post Vivarini qualora le cose dovessero andare male sul piano del gioco e del risultato oggi). Vincenzo Vivarini è uno dei grandi ex della sfida odierna(gli altri sono i biancorossi Gianluca Caprari e Filippo Delli Carri) e da giocatore fu tra gli artefici della vittoria della Coppa Italia di serie C nella stagione 1990-91 a danno del Palermo di Ferrari, che al termine di quella stagione conquistò la promozione in B. Vivarini segnò un fondamentale gol nella finale di andata, terminata 1-1, giocata a Palermo, proprio nello stadio dell'ultima e amarissima gara del Pescara (al ritorno vittoria di misura del Monza che aveva tra le sue fila Gigi Di Biagio). Ma quella del tecnico di Ari è solo una delle mille storie a margine di Pescara-Monza, una partita che fino alla promozione in serie A del 2022 ha rappresentato il punto più alto della storia del Monza quando si giocò a Bologna con in palio proprio l'approdo nella massima serie. 1 luglio 1979: in riva all'Adriatico è la data del grande esodo e dell'infinita gioia della tifoseria biancazzurra per l'esito dello spareggio, sulle sponde del Lambro quella dell'immensa delusione per il 2-0 firmato da Peppino Pavone, decenni dopo ds del Delfino, e dall'autorete di Giusto. Era il Delfino del compianto Vincenzo Zucchini e di Giorgio Repetto, ma anche di mister Angelillo e Bruno Nobili, a scrivere una delle pagine più belle di un club che a pochi mesi dal suo compleanno numero 90 oggi ricorderà Giovanni Galeone. E proprio dell'allenatore di 2 promozioni in A del Pescara - e dell'unica salvezza ottenuta dai biancazzurri nel massimo torneo - ha parlato mister Bianco in conferenza stampa. “L’ho incontrato quando ero nello staff di Allegri”, le sue parole. “Ho scoperto una persona molto intelligente e ironica, so che mister Max era molto legato a lui”. La partita di oggi, però, è troppo importante per entrambe le squadre per pensare agli amarcord e al dolore per la perdita del Profeta. Ci sono infatti in palio 3 punti pesantissimi nell'economia del cammino verso i rispettivi obiettivi stagionali.“Il mio amico Allegri dice che da febbraio-marzo si inizia a delineare tutto, manca ancora tanto. Ma non possiamo permetterci di approcciare male la gara, la B non perdona”, mette in guardia i suoi mister Bianco. “Il Pescara è in difficoltà, ma in casa ha perso solo alla prima di campionato ed è brava a recuperare gli svantaggi. Inoltre ha fatto i nostri stessi gol”. Si scontrano, però, anche la difesa più battuta del torneo e che ha subito solamente 7 gol, con ben 5 clean sheets all'attivo. Oggi a dirigere il match tra la matricola biancazzurra e la nobile decaduta blucerchiata sarà il figlio d'arte Luca Pairetto, che nel 2022 ha ricevuto la nomina ad arbitro internazionale. Sei anni prima, però, era ancora un giudice di gara emergente e di belle speranze e fu lui il fischietto della finale di andata dei playoff per la serie A tra il Pescara di Massimo Oddo e il Trapani di Serse Cosmi. L'ultimo ricorso biancazzurro con lui però è amaro e riguarda lo scivolone in casa della Sampdoria per 4-1 lo scorso 5 ottobre.

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