
Arriva Udinese - Pescara, la gara di Giovanni Galeone
"A Udine vivo bene, la rispetto. Qui c’è gente perbene, ordinata, serena, lavoratrice. Puoi andare in giro tranquillo, senza paura che succeda nulla o quasi. C’è una certa vivacità culturale. Tutto è basato sui sani vecchi valori di un tempo: la casa, la famiglia, il focolare. Ma alle nove e mezza di sera c’è il coprifuoco, fai fatica a trovare un locale aperto. C’è lo stesso rapporto che puoi avere con una moglie quando, dopo tanti anni, la passione si è spenta e ci si vuole bene come fratelli...." Pescara invece... "Di Pescara mi piace tutto. E’ una donna che ti fa perdere la testa. Mi piace quando arrivo la sera alle undici e vedi la gente in coda in macchina per parcheggiare vicino via delle Caserme, mi piace quel suo essere sempre in movimento, quel po’ di sana sbruffoneria, quel voler vivere alla grande, magari anche al di sopra delle proprie possibilità ma sempre con la convinzione di potercela fare. Il pescarese è spavaldo e generoso e questa generosità si vede in tutto. Anche nel tifo allo stadio. A Udine giocano i preliminari di Champions e c’è il Friuli mezzo vuoto. Credo che se una cosa del genere succedesse a Pescara dovrebbero chiamare l’esercito per tenere lontana la gente. Rischierebbero di far crollare le tribune dell’Adriatico. Dunque, voglio bene a Udine ma amo Pescara. Semplice, no?". Parlò così tempo fa Giovanni Galeone. Parole splendide, d'amore. Che tornano di attualità ora che Udinese e Pescara, appaiate in classifica, daranno vita domenica prossima ad un vero spareggio anticipato in ottica salvezza. Una gara speciale per il "Profeta", Udinese - Pescara. E non può che essere così. Si affronatno infatti le due squadre alle quali deve di più. Con i bianconeri la storia iniziò quando ancora Galeone indossava le scarpette chiodate. Otto anni in Friuli tra il 1966 e il 1974, al crepuscolo della carriera: 153 presenze e 16 gol per lui. A Udine iniziò la carriera da tecnico, prima come vice nel 1974-75 e poi inserito nei quadri tecnici delle giovanili nel biennio 1981-83 dopo le esperienze con Pordenone, Adriese e Cremonese. Vi tornò da tecnico celebrato, nel novembre 1994 quando fu ingaggiato dall'Udinese per sostituire l'esonerato Adriano Fedele. Condusse il club all'immediata promozione in Serie A, la sua terza da tecnico dopo le fantastiche imprese di Pescara (abbandonata la squadra friulana, nella stagione 1995-1996 Galeone assunse la guida tecnica del Perugia, conquistando la quarta promozione in Serie A della sua carriera). Nella stagione 2005-2006, a 8 giornate dalla fine del campionato di Serie A, assunse nuovamente la guida dell'Udinese, subentrando a Loris Dominissini e Néstor Sensini: 4 successi, 3 pareggi e 1 sconfitta consentirono ai friulani di salvarsi in extremis, e Galeone ottenne il rinnovo fino al giugno del 2007. Dopo un buon girone d'andata, con la squadra friulana a tre punti dal quarto posto (ultimo utile per la qualificazione in Champions League), nel gennaio 2007 Galeone fu esonerato e sostituito da Alberto Malesani. A Udine concluse la sua carriera da tecnico che poteva riaprirsi nel 2013 quando, dopo due cambi in panchina già affettuati, Il Pescara pensò a lui per fare da chioccia a Bucchi (poi effettivamente scelto con "tutor" Bruno Nobili) o ad un altro tecnico giovane. Rifiutò, con garbo e amore, non volendo macchiare la sua storia biancazzurra e sentendosi ormai fuori dal calcio moderno. A Udine risiede, ma è spesso a Pescara perchè nella vicina Francavilla ha casa ed è ormai un abruzzese d'adozione. Si sente profondamente pescarese, per "dna modificato", e siamo certi che se dovesse scegliere un risultato per la gara dell'ora di pranzo di domenica sceglierebbe il segno 2. Con un po' di dispiacere, perchè è legato anche ad Udine. Ma Pescara è Pescara.....
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