Prima squadra

Gerarchie decise in difesa

I senatori Boben e Ingrosso ormai ai margini: sono le alternativa dell'alternativa

14.04.2023 08:00

Dopo 7 partite della nuova gestione e a 180 minuti da fine regular season le gerarchie in squadra sono delineate, reparto per reparto. Mister Zdenek Zeman ha deciso l'undici base sul quale puntare, dopo pochissimi esperimenti, nel lungo rush finale di stagione. Il demiurgo di Praga ha scelto gli uomini più adatti per il suo modo di concepire il calcio e solo contingenze particolari, come infortuni e squalifiche, potrebbero cambiare gli interpreti principali dello spartito zemaniano. 

In difesa pochissimi dubbi. Il portiere titolare è Plizzari, non proprio il perfetto estremo difensore per il suo calcio, ma quello più adatto tra i presenti nell'organico ed importante capitale societario. E' ai box per infortunio e ne avrà ancora un mesetto: Sommariva è il sostituto e dovrà riscattarsi dalle letali titubanze di Taranto e, più in generale, dalle insicurezze palesate ogni volta che è stato chiamato in causa. A Taranto è stata la sua nona presenza, la sesta da titolare, e non è mai riuscito a mantenere la porta inviolata. Ovviamente non solo per colpa sua. Giocherà col Monopoli e col Picerno di certo, poi ai playoff si vedrà perchè tutto dipenderà dallo stato di salute, e dunque dal recupero, di Plizzari. 

La retroguardia titolare è ormai una certezza: Brosco è il perno ed il leader, l'uomo che conosce i metodi zemaniani e che ha acquisito in carriera una grande esperienza che gli torna utile per guidare l'altro centrale, che è Mesik. Pellacani è stato appena recuperato ed ha bisogno ancora di tempo per ritrovare la forma migliore, ma per caratteristiche fisiche e tecniche sembra il compagno migliore per Brosco, anche più dello slovacco che proprio Zeman ha fatto esordire in biancazzurro (e nel campionato italiano). I senatori Boben e Ingrosso sono ormai relegati al ruolo di alternativa dell'alternativa. Il primo, partito titolare nel match di debutto dello Zeman ter contro la Juve Stabia, dopo i 76' giocati contro i campani prima di essere sostituito proprio da Mesik ha rivisto il campo solo a Taranto, in corso d'opera per i 25' finali. Troppo macchinoso e con i piedi non molto educati per tenere alta la retroguardia e dare il via all'azione. Ingrosso, invece, che pure Pasquale Padalino, vecchio allievo di Zeman, reputava adattissimo al gioco del boemo ("credo sia il prototipo del centrale zemaniano: è tecnico, ha struttura e colpo di testa", diceva proprio a noi di PS24), non è sceso nemmeno un minuto in campo dall'arrivo di ZZ. Gozzi, finora appiedato da problemi fisici, non sembra garbare più di tanto al boemo a differenza di Catena, che però è giovanissimo e al momento chiuso da elementi più pronti. Anche sulle corsie esterne i giochi sono fatti: Cancellotti, nonostante una grossa flessione nell'ultimo periodo (pesa l'incertezza sul futuro col contratto in scadenza?), e Milani, assai altalenante con Colombo ma in forte crescita con Zeman, avendo possibilità di spingere e sovrapporsi sfruttando le suo doti di incursore, sono i titolari con Crescenzi unica alternativa, tanto a destra quanto a sinistra.  PER L'ANALISI SU CENTROCAMPO E DIFESA CLICCA QUI

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