
L'importanza di (avere) Silvio Baldini
L'ultima volta che ha partecipato ai playoff li ha vinti. Ma c'è dell'altro...
Per molti è l'uomo da battere, anche se non ha a disposizione la rosa più forte del lotto. Mister Silvio Baldini, il decano degli allenatori ai nastri di partenza dei playoff, parte negli spareggi promozione dal secondo turno e con la consapevolezza di conoscere tutte le insidie di quella che sarà una vera e propria maratona. D'altro canto l'ultima volta che ha partecipato al post season di serie C ha vinto. Storia di tre stagioni fa, quando da subentrante riportò il Palermo in B battendo in finale il Padova di Massimo Oddo. Prese i rosanero a fine dicembre al quinto posto e li portò al terzo a fine campionato regolare, trovando uno stadio semivuoto e lasciandolo con il tutto esaurito. E non si parla di un impianto qualsiasi, ma di uno da quasi 40mila posti come La Favorita. A Pescara, come lui stesso ha sempre detto, ha trovato in estate un ambiente sfiduciato ed in piena contestazione e di certo una squadra più giovane e con giocatori meno avvezzi ai campionati di vertice rispetto a quelli che aveva a disposizione nella cavalcata del 2022, ma non ha mai nascosto di avere come obiettivo la promozione, da centrare anche via playoff e partendo persino dal decimo posto del girone. Partirà dalla quarta piazza, saltando un turno ed avendo vantaggi sia nella prima sfida (secca) sia, in caso di qualificazione, alla successiva ad andata e ritorno, dopo aver in qualche modo scritto la storia recente del Pescara. Dal 2019, infatti, dall'inopinata separazione da Bepi Pillon, è stato l'unico allenatore ad aver iniziato e concluso una stagione in sella, interrompendo un via vai che ha visto alternarsi in 5 stagioni ben 11 tecnici per 13 avvicendamenti complessivi (Zauri e Zeman hanno guidato la squadra per parte di 2 annate diverse), ma c'è dell'altro. La sua è stata l'unica squadra in stagione ad aver battuto l'Entella, nell'avvio da urlo (29 punti in 11 gare), poi si è preso il platonico titolo di “Campione d'Inverno” e, dopo la flessione che ha riposto i sogni di gloria immediata nel cassetto, ha comunque stabilito con il record di punti dell'ultimo quadriennio in C (67, anche se nell'annata targata Colombo-Zeman nel Girone B, pur avendone totalizzati 2 in meno, il Delfino conquistò il terzo posto del raggruppamento) e la migliore differenza reti (+20) di questi 4 anni in terza serie. Adesso ha una missione da compiere, regalare ad una città che lo ha fatto subito innamorare il ritorno in cadetteria, un obiettivo che lo potrebbe consegnare anche alla storia del calcio. Se, infatti, Matteo Andreoletti del Padova a 36 anni è il più giovane della storia ad aver vinto un campionato di Serie C, lui a 67 da compiere a settembre vuole essere il più maturo a vincere i playoff. Per farlo dovrà ritrovare il Pescara organizzato e compatto che a lungo è stata la migliore squadra europea nel recupero palla, meglio anche di City, Bayern e Barcellona, la sua coop del gol e la capacità di andare a segno dagli sviluppi da palla inattiva (nessuno in C come i biancazzurri in questa speciale statistica). La cavalcata ripartirà mercoledì da un rinnovato entusiasmo e da una condizione atletica della truppa ottimale, armi negli spareggi più importanti anche delle qualità tecniche. Per la prima partita dovrà fare a meno del senatore Gaetano Letizia per un'elongazione del flessore destro e del lungodegente Lonardi, ma avrà i fedelissimi Lancini e Bentivegna. E se la punta si candida ad una maglia da titolare dopo la doppietta con il Campobasso al posto di Cangiano, il primo sa perfettamente come si vincono i playoff: era infatti con Baldini in quel famoso Palermo...
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