
Da Shakespeare a Pirandello passando per il Pescara: Giorgio Pasotti a PS24
A CURA DI MATTEO SBORGIA - La sua tournèe teatrale è appena ripartita ma Giorgio Pasotti, popolarissimo regista e attore che non ha bisogno di presentazioni, tra un viaggio e l’altro (porta in scena l’ormai conosciutissimo spettacolo teatrale “Da Shakespeare a Pirandello che presto farà tappa anche in Abruzzo, a Vasto precisamente), trova il tempo anche per parlare del Pescara : “Tifo Inter, Caprari e Campagnaro sono due ottimi giocatori”. Di Pescara dice: “E’ una bellissima città, in cui ormai mi sento a casa.” Tutto questo ma non solo, nell’INTERVISTA ESCLUSIVA che l’attore bergamasco ha rilasciato a PescaraSport 24 per la rubrica “Parola di Vip”.
L’intervista
Il calcio, è lo sport degli italiani per antonomasia: la partita- vista in Tv o allo stadio- è un’ occasione per stare insieme agli atri, socializzare. Qualunque italiano, anche se non è un assiduo frequentatore di stadi o non segue tutte le partire di campionato, ha una squadra per cui fa il tifo.
“La mia è una passione abbastanza moderata, non frequento lo stadio, ma sono interista”.
Il calcio -però- oggi è sempre più un’industria in cui a farla da padrone sono i soldi e gli interessi a discapito della passione, dei sentimenti veri ed autentici. Non esistono quasi più le bandiere (ad eccezion fatta di Totti) e - per dirla “ alla Pirandello”- l’Apparire (ci si mostra per quello che si vorrebbe essere, ma non per ciò che si è davvero) supera L’ Essere (Identità veritiera della persona, che si mostra per ciò che è). Questa ottica, in definitiva antepone gli interessi economici e personali ai Valori autentici(senso di appartenenza, passione e cuore).
“Tutto questo è inevitabile. Il calcio non è più quello di una volta (anni ’60-’70’,’80) , perché ora è diventato un affare, un business. Le bandiere non ci sono e le persone hanno sempre più una disaffezione nei confronti di questo sport: basti pensare che gli stadi sono sempre più vuoti. Bisognerebbe capire, che ci sono intere giovani generazioni, che prendono come esempio i giocatori, gli addetti ai lavori e comportarsi di conseguenza. Occorre Essere davvero un esempio.”
Proprio a sostegno della tesi appena espressa, ora prendiamo in esempio due grandi poeti della Letteratura Italiana come Umberto Saba e Vittorio Sereni, che mediante le loro liriche (Squadra Paesana e la Domenica Sportiva), ci riconducono all’essenza vera di questo sport che nasce e si denota come un Evento Sportivo, uno Spettacolo . La partita- vissuta allo stadio dai tifosi – per Saba e Sereni non è altro che uno Spettacolo bello e vero, a cui il pubblico assiste riappropriandosi dei valori autentici della vita: l’armonia, la partecipazione, la fratellanza, il senso d’appartenenza. Ma tutto ciò vale anche per il Teatro? D’altronde anche quello è uno spettacolo, un evento, giusto?
“Assolutamente si, tutto ciò che riguarda una perfomance dal vivo è uno spettacolo. Che si tratti di un concerto, di uno spettacolo teatrale o di una partita, la mission non cambia: emozionarsi ed emozionare, è questo il fine. In tv- invece- tutto ciò riesce parzialmente. Lo spettacolo vissuto dal vivo è un’altra cosa”.
Che rapporto ha Giorgio Pasotti con Pescara?
“A Pescara mi sento a casa. E’ una bella città, un’isola felice. Ormai so riconoscere anche le vie”.
Parliamo del Pescara: ha mai avuto modo di vedere giocare quest’anno la squadra? Può salvarsi secondo lei?
“Ho avuto modo di vedere il Pescara in tv contro il Napoli e mi ha fatto un’ottima impressione. . La squadra biancazzurra ha dominato la partita per lunghi tratti esprimendo davvero un gioco fantastico. Poi- Pescara- ha un pubblico stupendo che sostiene la squadra con immutata passione. Auguro ai biancazzurri di salvarsi quanto prima”.
Lei è interista, qual è il suo giudizio su Campagnaro, Biraghi e Caprari che sono tre giocatori biancazzurri, legati in vario modo all’Inter?
“Tutti e tre stanno disputando un grande campionato, malgrado i risultati non positivi della squadra”.
Il Personaggio
Giorgio Pasotti è attore italiano. Appassionato di karate e di arti marziali, nel 1987 ne approfondisce la conoscenza visitando la Cina una prima volta. Nel 1992 vi fa ritorno, risiedendovi per due anni. Qui è protagonista di due film: Treasure Hunt, in cui è un giovane americano che diventa un monaco del tempio di Shaolin e The drunken master III.
Nel 1998 appare sugli schermi con i film italiani I piccoli maestri, tratto dal romanzo sulla Resistenza di Luigi Meneghello, ed Ecco fatto, opera prima di Gabriele Muccino, con Barbora Bobuľová. Approda poi in televisione, dove conduce il programma Cinematic su MTV Italia. Nel 2000 debutta anche in teatro, come protagonista insieme a Stefania Rocca, con Le poligraphe di Robert Lepage. Lavora inoltre per spot e videoclip. La popolarità arriva infine con la serie televisivaDistretto di Polizia nella quale interpreta il ruolo dell'ispettore Paolo Libero presente nella terza stagione (2002) e nella quarta stagione (2003) oltre ad una comparsa nella decima edizione (2010).
Nel 2006 è protagonista insieme a Neri Marcorè nella miniserie E poi c'è Filippo.
Ha partecipato alla realizzazione del video della canzone Io che amo solo te di Fiorella Mannoia nel gennaio 2008.
Nel 2009 torna sul piccolo schermo con tre fiction televisive: Due mamme di troppo, regia di Antonello Grimaldi, La scelta di Laura e David Copperfield.
Nel 2010 torna nelle sale con Baciami Ancora, seguito de L'ultimo bacio, regia di Gabriele Muccino.
Nel 2012 interpreta Giuseppe Garibaldi nella miniserie Anita Garibaldi andata in onda su Rai 1.
Nel 2013 interpreta Stefano nel film Premio Oscar La grande bellezza, con la regia di Paolo Sorrentino. È anche protagonista della pellicola Diario di un maniaco per bene Nel 2014 è tra i protagonisti di Sapore di te, regia di Carlo Vanzina. Sempre per Vanzina interpreta in Un matrimonio da favola, dove è un omosessuale che cerca di nascondere la propria sessualità agli amici. Inoltre il regista esordiente Francesco Prisco lo vuole nel suo noir Nottetempo. In Mio papà, film diretto da Giulio Base che affronta il tema delle cosiddette "famiglie allargate", Pasotti è protagonista e, per la prima volta, figura tra gli autori del soggetto. Sul piccolo schermo invece interpreta Lino Zani, il maestro di sci di Papa Giovanni Paolo II, in Non avere paura - Un'amicizia con Papa Wojtyla, e un carabiniere che lotta contro i tedeschi durante la Seconda guerra mondiale in A testa alta - I martiri di Fiesole. . I successi teatrali di Pasotti sono: Poligraph, di Robert Lepage (2000) ; l metodo, di Jordi Galceran (2016)
Da Shakespare a Pirandello, di Davide Cavuti. Stefano Francioni Produzioni 2016 .
“Saluto con affetto tutti gli utenti di PescaraSport 24. Vi Aspetto in Teatro”.
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