Prima squadra

Luigi Cuppone: corsa, polmoni e grinta al servizio del Pescara. Ma..

Elemento imprescindibile nello scacchiere di Colombo, ma è poco preciso in zona goal

16.11.2022 12:31

A CURA DI MATTEO SBORGIA

13 partite giocate, 4 reti realizzate condite da 2 assist. Questi sono i numeri collezionati da Luigi Cuppone finora  in biancazzurro. L'attaccante pugliese, arrivato durante la scorsa sessione estiva di trasferimenti in Abruzzo(in prestito con obbligo di riscatto dal Cittadella al verificarsi di determinate condizioni), è ritenuto dal tecnico Colombo un elemento imprescindibile a cui il trainer lombardo non ha di fatto mai rinunciato. Corsa, polmoni e grinta fanno del classe ‘97 un punto cardine nell’organico dei dannunziani. L'ex centravanti della Casertana (tra le altre) oltretutto si intende a meraviglia con il compagno di reparto Facundo Lescano, aspetto  non da poco. Il giocatore  nativo di Nardò non lesina energie quando è in campo: motorino inesauribile, sgroppate a perdifiato , attacco della profondità, pressing a tutto campo  ma anche movimenti senza palla e ripiegamenti in fase difensiva. Cuppone è un generoso, un altruista, un porto sicuro per i suoi compagni. Questo è il suo tratto distintivo che lo caratterizza da sempre. Ricordiamo però che si tratta pur sempre di un attaccante il cui compito principale è quello di segnare gol e  poi  di aiutare la squadra. Se è vero che l'ex Potenza è un riferimento è anche sacrosanto evidenziare che le energie che disperde per fare ciò che fa, lo portano ad essere poco lucido in zona goal. Ormai, infatti, è una costante: in ogni partita crea sempre  più presupposti e occasioni per la rete , salvo poi puntualmente venire meno perchè arriva in area stremato e in debito d'ossigeno. Contro il Messina per esempio  in cui un secondo gol sarebbe servito come il pane, in almeno due circostanze(una più clamorosa) avrebbe potuto timbrare il cartellino, ma per mancanza di lucidità ha cestinato tutto. Per intenderci, la nostra non è una critica preconcetta, ma suffragata  dai  fatti. Se si vuole davvero migliorare bisogna curare i dettagli sempre di più. Tradotto: le occasioni che si hanno devono essere capitalizzate e sfruttate al meglio. Del resto, vince chi subisce e sbaglia meno.

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