Altri sport

Prestazione comunque storica di Sabbatini a Tokyo

Record personale: è la seconda italiana di sempre nel mezzofondo con il miglior crono italiano dal 1984

05.08.2021 08:34

Niente da fare per Gaia Sabbatini, domani nella finale olimpica dei 1500 non ci sarà la sua chioma bionda a far sognare l'Abruzzo e l'Italia. Ma i Giochi Olimpici di Tokyo resteranno comunque un dolcissimo ricordo per la 22enne atleta teramana, che nella semifinale 1 ha stabilito il proprio record personale, fissato ora in 4'02''25, diventando così la seconda italiana di sempre nel mezzofondo dopo Gabriella Dorio con il miglior crono italiano dal 1984. Nella batteria 1 di semifinale, vinta da Kipyegon in 3’56″80 (seconda l’etiope Gebrezibeeher in 3’57″54, terza la canadese Debues-Stafford in 3’58″28, quarta l’australiana Hull in 3’58″81, quinta Tanaka in 3’59″19), Gaia ha chiuso all'ottavo posto, ma ha comunque superato il suo esame di maturità e confermato di avere le carte in regola per tornare ai Giochi con il concreto obiettivo di portare a casa una medaglia. Nel primo giro è restata stabilmente nelle prime 6 posizioni, mantenendo ottimamente il ritmo delle migliori, poi una caduta ha prodotto il buco che non è stata in grado di ricucire e ha pagato dazio alla straordinaria progressione della keniana Kipyegon che si è portata via le altre campionesse. Gaia sapeva che sarebbe servito scendere al di sotto dei 4′ per poter essere nella top-5 della heat-1, qualificante per l’atto conclusivo, e per questo non c’è stato spazio per i calcoli. Non è riuscita a rientrare nel novero delle prime 5 e neanche ad essere essere una delle due atlete al ripescaggio, visto il suo posizionamento, ma deve guardare al domani con fiducia: il futuro è suo. 

«Sono comunque soddisfatta, ma onestamente un po' mi rode, perchè anche in semifinale come in batteria c'è stata una caduta che mi ha fatto perdere totalmente ritmo. Questo episodio mi ha un po' tagliato fuori, nel senso che da quel momento in poi hanno iniziato a farmi male le gambe ed ho dovuto rilanciare la corsa facendo uno strappo inutile. C'è stata un po' di sfortuna, insomma, ma può succedere. Siamo in tante e si corre in gruppo e incidenti di percorso come questo possono sempre capitare», ha detto una comunque sorridente Gaia a fine gara ai microfoni della Rai. «Fare 4'02'' dopo due giorni da un 4'05'', alle Olimpiadi e in una gara così importante come una semifinale, mi rende felice. Ma non mi basta. Voglio essere un domani con le finaliste, tra 3 anni ci saranno i Giochi di Parigi e lavorerò duro per essere nelle prime 12 al mondo. Per adesso sono felice, ma non bisogna mai essere del tutto soddisfatti perchè altrimenti ci si accontenta e non va bene».

+++ La Federazione italiana di atletica leggera aveva presentato ricorso per Gaia Sabbatini, che è stata rallentata e dunque danneggiata da una caduta di altre due atlete nella semifinale dei 1.500 metri. Ricorso respinto +++

Commenti

Drudi: «Sensazioni positive, Auteri mi piace e possiamo fare bene»
Gli aggiornamenti sul mercato biancazzurro