
Disordini per la partita di calcio Pescara - Lazio, il comunicato Coisp
Disordini per la partita di calcio Pescara - Lazio, il Coisp: “Stop a questa follia che mette a rischio l’incolumità dei cittadini e delle Forze dell’Ordine, le Società provvedano con servizi d’ordine privati e ben pagati” “E’ impossibile continuare ad assistere inermi a queste follie settimanali che delle banali partite di calcio sono diventate a causa dei sistematici incidenti che mettono a repentaglio la sicurezza pubblica e la vita dei Poliziotti impegnati negli stadi. E’ ora di dire basta ai servizi d’ordine che somigliano più a delle missioni in territori di guerra, cui i colleghi sono costretti mettendo la propria incolumità a repentaglio per pochi spiccioli al mese, e finendo puntualmente nell’esasperante situazione di dover effettuare attività che sono veri e propri ‘interventi chirurgici’ perché i delinquenti sono mischiati tra la gente comune ed inerme. E’ ora che chi ha interesse a mantenere florido quel business che il calcio è diventato, si assuma le proprie responsabilità ed i propri oneri, e dunque che siano le Società a farsi carico della vigilanza, con servizi d’ordine privati, che a quel punto saranno sì adeguatamente retribuiti”. E’ quanto afferma Alessandro Rosito, Segretario Generale Regionale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, a seguito dei nuovi incidenti registrati in occasione della partita tra Pescara e Lazio. “La nostra non è affatto una provocazione - aggiunge Rosito -, ma una proposta seria e ferma. La maggior parte delle altre manifestazioni ludiche si svolge senza che ci siano Operatori in divisa che rischiano la vita. La vita e la salute sono troppo importanti per metterle a repentaglio quando ventidue persone corrono in campo tirando calci ad un pallone. Ma il mondo del calcio è diventato qualcosa di talmente lontano dal semplice sport, e gli appuntamenti negli stadi rappresentano oltre tutto un terreno altamente fertile per le azioni di facinorosi e delinquenti patentati, che non si può più considerare il tutto come un semplice momento dell’espletamento della vita pubblica su cui le Forze dell’Ordine debbano ‘ordinariamente’ vigilare. Le contromisure necessarie per recarsi nei campi di battaglia degli stadi sono oramai talmente impegnative che non si può lasciarle ai pochi mezzi delle Forze di Polizia, alle quali non è più neppure giusto chiedere tanto. Ma - conclude Rosito - se i Club ci tengono tanto, e così è considerati i guadagni che introitano, non avranno certamente problemi a garantire con le loro risorse ai cittadini di potersi recare con serenità a vedere le partite delle rispettive squadre”
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