Prima squadra

D.Rossi: “Non mi aspettavo andasse così male ma sapevo che avrebbe sofferto”

04.02.2017 10:48
Delio Rossi, il doppio ex di Pescara-Lazio, guarda dall’esterno le vicende del Delfino e prova a dare un giudizio equilibrato e distaccato sul declino biancazzurro che porta ormai in serie B. Lo fa in una intervista a Il Messaggero. Queste le parti salienti: “Quando le cose vanno male non sempre tutto è sbagliato e da buttare via. Qualcosa di buono nel lavoro che si sta facendo c’è sempre e il Pescara oggi deve pensare a salvare il salvabile in vista del futuro. Bisogna ripartire dagli errori commessi per evitare di ripeterli, ma questo lo sanno tutti, a partire dal presidente, che è ormai un uomo di calcio navigato”, ha detto Rossi. Delio Rossi centrò una promozione in A con il Bologna nel 2015 proprio contro il Pescara in finale play off di B. Sulla panchina pescarese c'era già Massimo Oddo. Qualche stoccata in conferenza stampa riservò al suo vecchio allievo ma la stima è rimasta immutata. Per lui e per Inzaghino.  “Sono molto legato affettivamente a Massimo Oddo e a Simone Inzaghi, i due tecnici che si sfideranno all’Adriatico. Se li immaginavo allenatori? Questo non saprei dirlo, ma mi stanno sorprendendo. Quando sei giocatore, pensi solo a te stesso. Quando alleni, al contrario, devi pensare a tutti tranne che a te stesso. Loro due hanno avuto la fortuna di crescere dentro grandi spogliatoi, in mezzo a campioni leggendari, e questo ha fatto crescere la loro sensibilità calcistica”, prosegue Delio Rossi. Molti pensano che Oddo stia scontando la mancanza d’esperienza da allenatore in questa prima apparizione in serie A. “Non sono d’accordo – dice Rossi – , perché ha lavorato bene l’anno scorso e lo sta facendo anche adesso. Il problema sono i risultati. Inzaghi è al primo anno da tecnico in prima squadra e guardate cosa sta facendo alla Lazio. Spesso la differenza la fanno le squadre, i giocatori” Già, il Pescara ad esempio non è solido e completo com’era invece in B l’anno scorso. “Ha perso due giocatori fondamentali dopo la promozione. Uno è Torreira, per me imprescindibile, visto che ritengo l’asse centrale delle squadre il più importante. L’altro è Lapadula, giocatore che concretizzava tutto il lavoro dei compagni. Credo che con lui in serie A il Pescara avrebbe conquistato qualche punto in più. Non mi aspettavo che il Pescara potesse andare così male – confessa Rossi – , anche se sapevo che avrebbe sofferto”. Il paradosso del calcio, però, vede i giocatori biancazzurri inseguiti o già acquistati dai club di A nonostante la squadra sia laggiù in fondo alla classifica. “Questo accade perché un’annata storta non può certo inficiare il lavoro fatto dalla passata stagione. E’ vero che non ci sono più Torreira e Lapadula, ma attorno a loro c’erano, e ci sono, ragazzi di qualità come Caprari, Verre o Zampano. Per un club che vuole investire, oggi, è più facile acquistare uno di questi dal Pescara a cifre ragionevoli piuttosto che prendere giovani come Gagliardini, che l’Atalanta ha venduto ad una quotazione molto alta”. Domani si gioca, ma Delio Rossi non sarà all’Adriatico per una questione di discrezione e rispetto del lavoro dei colleghi. Vedrà la gara in tv e non la immagina già chiusa: “Quando ti trovi in queste situazioni, la voglia di sopravvivere può essere più forte di quella di vivere dei tuoi avversari. La Lazio farebbe bene a non sottovalutare la partita. Il Pescara non può perdere sempre. Il risultato non è già scritto”.

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