Prima squadra

Dalla Curi al Milan: l'avventura di Oddo nel calcio iniziò così

28.10.2016 08:38

Da Pescara a Milano, dalla Renato Curi al Milan. L'avventura dorata di Masimo Oddo nel calcio, culminata con la conquista della Coppa del Mondo a Germania 2006, iniziò dalla storica società biancorossa, vera fucina di talenti. Il Messaggero oggi in edicola ne ripoercorre le tappe salienti con una bella intervista che vi riproponiamo in versione integrale. Buona lettura! Oddo e il Milan, una storia iniziata nel 1993, categoria Berretti. Con uno scudetto, tanto per marcare il territorio. La partenza, però, è l'antistadio di via Pepe. La vecchia Renato Curi, che vinceva titoli e sfornava talenti. Massimo Oddo non fu il primo a fare le valigie sognando il grande calcio. Da Pescara a Milanello il primo a mettersi in viaggio fu il centrocampista Roberto D'Aversa, nel 1991, seguito dal portiere Alessandro Casciano nel 1992. I tre insieme in rossonero nella stagione '93/'94 vincono il titolo Berretti e passano in blocco alla Primavera '94/'95 (il portiere titolare era un certo Aldegani, oggi 40enne e terzo portiere del Pescara, e c'era anche Brocchi). "Con Massimo ho giocato negli Esordienti e nei Giovanissimi della Curi, poi due anni nel Milan - racconta Alessandro Casciano, 39 anni e oggi agente della polizia municipale cittadina - . Ricordo ancora quando lo presero. Io ero già a Milano. Lui fu chiamato in prova per giocare un torneo a Parma con la Primavera rossonera, con altri ragazzi della Curi. Quando i ragazzi tornarono a Milanello, mi dissero: "Abbiamo visto giocare il tuo amico: lo prendono sicuro, è stato mostruoso". Infatti a fine stagione Massimo arrivò al Milan. Giocava centrale o terzino, fisicamente era davvero eccezionale. Un atleta nato. Ed era, già allora, molto sicuro di sé". Oddo adolescente alla prima esperienza lontano da casa, prima di iniziare il giro dei prestiti (Fiorenzuola, Monza, Napoli), era un uomo spogliatoio: "Ricordo che alle cene di Natale del Milan era un autentico mattatore: barzellette, imitazioni. La platea era tutta per lui, c'era da sbellicarsi - ricorda ancora Casciano, che lasciò il Milan nel '95 per andare in prestito al Torino e poi al Pergocrema - . Quando uscivamo nel tempo libero, a spasso per Varese, faceva scherzi a tutti e non stava mai fermo. Ha sempre saputo stare nel gruppo e divertirsi, pur essendo da sempre convinto dei suoi mezzi e delle sue possibilità. Non era un fuoriclasse a 15 anni, ma ha saputo crescere e migliorare. E poi con quel piede destro faceva quel che voleva...". Oggi Oddo allena il Pescara, lo avrebbe immaginato? "a me fa estremamente piacere, così come sarei felice per D'Aversa: io tifo solo per i biancazzurri, anche se il Milan mi è rimasto nel cuore. Si salva? Deve salvarsi per forza! Ce lo auguriamo tutti in città".

Commenti

Il Bahebeck segreto
Zeman jr attacca l'arbitro: "Tifoso della Juve o del Chieti, sapevo avrei perso"