Remuntada da urlo! #PescaraVenezia 2-2

Terza giornata di campionato, il nuovo Pescara di Vivarini ha ospitato il Venezia di Stroppa e Plizzari. All'Adriatico, davanti a 8.076 spettatori, la sfida tra l'ultima arrivata in B, che si era accostata al match con 0 punti, e una delle retrocesse dalla A che vuole subito tornare nella massima serie, è finita 2-2. Pescara sotto di 2 reti, poi nel finale conquista il primo punto dell'anno. Che fa più morale che non classifica ma va bene così. Assolutamente. Nel Pescara erano al debutto Tsadjout e Corazza, entrambi titolari nel 3-4-2-1 opposto al 3-5-2 di Stroppa, solo sulla carta rinunciatario. Panchina per l'eroe del 7 giugno, Ale Plizzari (omaggiato da pubblico e società prima del calcio di inizio), come da programma: tra i pali c'era il figlio d'arte Stankovic. Al 15' è il successore Desplanches a mantenere la sua porta immacolata su Doumbia, poi Busio ha sciupato tutto calciando fuori sulla ribattuta. 5 minuti dopo il vantaggio veneziano, arrivato su calcio di rigore realizzato da Adorante e decretato per fallo di Squizzato su Doumbia, autore di un'azione travolgente (che poi ha ripetuto al 27', trovando sulla sua strada di nuovo un grande Desplanches).Nel finale di tempo comunque più Venezia che non Pescara, squadre così all'intervallo con gli ospiti avanti di misura. Nella ripresa, Vivarini ha presentato all'inizio Valzania e Capellini per Corbo e Sgarbi, nessuna variazione per Stroppa. 3-5-1-1 ora anche il modulo pescarese, a coprire meglio gli spazi. Ma a pervenire al gol è stato ancora il Venezia, con Fila da pochissimo entrato a raddoppiare. Merola, Di Nardo e Letizia per Tsadjout, Oliveri e Dagasso le nuove mosse di Vivarini per provare la clamorosa remuntada. Che si concretizza. Prima il Pescara accorcia al 34' con Olzer (rete convalidata dopo revisione Var), poi nel recupero Di Nardo mette tutto in parità. Remuntada clamorosa!.