Prima squadra

Bettella: "Atalanta? Tra un anno spero di essere in A col Pescara"

Intervista de Il Centro

26.07.2019 01:11

Le sue lacrime a fine semifinale di ritorno col Verona lo hanno fatto diventare un idolo dei tifosi. L'attaccamento dimostrato, infatti, ha colpito tutti. Ma Davide Bettella ora guarda al futuro, un futuro per lui ancora biancazzurro. Almeno per un altro anno. Il giovane centrale si è raccontato a Il Centro. Ecco l'intervista pubblicata dal quotidiano abruzzese: 

Bettella, come è andata al Mondiale under 20? 
«Esperienza molto importante ed emotivamente indimenticabile. Peccato solo per il debutto con il Giappone, quando mi sono infortunato e ho dovuto saltare due gare. Con il Malì sono rientrato e poi ho giocato la finalina che ha decretato il nostro 4° posto. Un vero peccato, perché la nostra era una Nazionale forte anche senza i big Bastoni, Keane e Zaniolo».
Il ct Paolo Nicolato è stato promosso in under 21, scelta giusta?
«Sono stato fortunato ad averlo avuto due anni in under 20. Sono contento e credo che sia stata fatta la miglior scelta possibile. Ha fatto grandi cose e lavora molto su ogni minimo dettaglio»
Alcuni dei suoi compagni dicono che Bettella ha le movenze di Thiago Silva, invece alcuni allenatori, Pillon su tutti, la paragonano a Leo Bonucci. Quanto pesa ascoltare paragoni così importanti sul suo conto?
«Fa molto piacere e ci tengo a ringraziare Bepi Pillon che l’anno scorso mi ha fatto crescere tanto. La responsabilità del paragone ai grandi campioni è un bel fardello da tenere sulle spalle, ma quando sono in campo non penso a nessuno. Sono Bettella e penso solo a me stesso». 
Classe 2000, ma ha già la testa di un veterano.
«In campo divento super concentrato su ogni centimetro d’erba. Un difensore deve stare sempre sul pezzo e non può assolutamente permettersi distrazioni. La mia fortuna è quella di essere sempre lucido e attento. Se sono così maturo è grazie ai miei genitori, che mi hanno insegnato il rispetto, l’umiltà e la sincerità». 
Lei è una specie di computer, ecco perché in ritiro i suoi compagni la chiamano sempre quando spunta un cruciverba?
«(ride, ndr) Ci gioco solo per puro divertimento e per sentire le parole inventate dei miei compagni. L’ultima volta eravamo in quattro (insieme a Tumminello, Bruno e Memushaj, ndr) e nessuno è riuscito a vincere. Qui a Palena ci divertiamo tanto, questo è sicuro». 
Come è stato l’impatto con Zauri?
«Ama giocare palla a terra e spostare il gioco da una parte all’altra come piace a me. Spero che ci toglieremo tante soddisfazioni arrivando il più in alto possibile».
Obiettivo play off ? 
«Sì, sarebbe bello puntare ai play off. Ora, però, pensiamo a partita dopo partita. Come mi ha insegnato Gasperini, il campionato si decide a metà del girone di ritorno, quindi non bisogna viaggiare troppo con la fantasia». 
Sono arrivati tanti ragazzi nuovi, tra cui molti suoi ex compagni di squadra tra Inter, Atalanta e Nazionale. 
«Quello che mi ha colpito è Ta Bi, un giocatore di grande forza. Con Tumminello sono stato insieme all’Atalanta e in serie B un centravanti come lui può fare la differenza. Zappa era con me all’Inter Primavera e lo conosco molto bene. È un terzino moderno e completo». 
Che serie B sarà?
«Ci sono tante squadre forti e sarà un campionato più competitivo dell’anno scorso». 
L’attaccante più difficile da marcare?
«Mancuso, per esempio. Lo marcavo l’anno scorso in allenamento e il primo giorno che sono arrivato qui mi ha fatto gol di testa. Ho capito che se gli lasci un metro di spazio, può far gol senza problemi. Tuttavia, sono riuscito a studiarlo nei mesi in cui abbiamo giocato assieme». 
Tra un anno si vede all’Atalanta o in A con il Pescara?
«Spero di essere in A con il Pescara. Qui mi sento a casa».

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