Prima squadra

Il doppio volto biancazzurro del Ferraris - Il racconto

24.09.2016 07:24
Lo stadio comunale Luigi Ferraris di Genova può essere tranquillamente considerato l'ALFA e OMEGA del tifoso biancazzurro di epoca recente. In quel "teatro" il 20 maggio 2012 si consumò una grandissima gioia, il ritorno in Serie A dopo 20 anni di assenza con la trionfale conclusione della cavalcata targata Zeman; l'anno successivo, però, proprio in quell'impianto si consumò la matematica retrocessione del Delfino.  William Gelsumino era presente al Ferraris in entrambe le circostanze. Le emozioni tanto contrastanti delle due giornate le racconta a PescaraSport24. Buona lettura! "Il mio particolare rapporto con Genova, col "Ferraris"... e col Genoa! E' un piovoso 20 maggio del 2012 ed io sono tra i tantissimi biancazzurri assiepati nel settore ospiti a seguire col cuore in gola quella che di lì a poco diventerà una partita storica. Il ricordo della mia prima volta in quello stadio è dolce, come dolce è stata la doppietta di Caprari... come dolci sono state le lacrime di noi tutti impazziti di gioia! Arrivo a Genova con un amico due giorni prima, per passare un weekend con altri amici e per conoscere meglio una città che prima avevo visto solo in gita scolastica da adolescente. L'amica che ci ospita ha casa proprio di fronte al "Ferraris" ed ogni volta che mi affaccio alla finestra lo vedo lì... silente... ed imponente! Proprio sotto di me! Ed ogni volta mi sale l'ansia per quello che potrebbe succedere quella domenica pomeriggio proprio lì dentro! E così arriva "il giorno" che tutti stiamo aspettando! Caprari ed Immobile firmano l'impresa ed a circa 20 minuti dalla fine della partita, sul 3-0 per noi, ho un'altra forte emozione al momento dell'ingresso in campo del Sindaco! Da lì in poi è tutta una festa, tra decine di abbracci e pianti di felicità! Finisce la partita e corro a riprendere la valigia a casa della mia amica, perché l'intenzione è quella di "imbucarmi" su un autobus di pescaresi per tornare a casa a far baldoria... Ma la fila dei bus riparte prima che io abbia potuto far ritorno indietro e quindi con l'aria di un cane bastonato (ma pur sempre felice) risalgo a casa a vedere su internet la festa dei Pescaresi. Passano 8 mesi e si torna sempre lì, ma non esiste più il Pescara di Zeman e stavolta la Sampdoria si prende la rivincita con gli interessi, annichilendoci con un perentorio 6-0, rendendoci davvero indigesto il viaggio di ritorno! "Genova, ci si rivede tra poco più di 3 mesi!" Difatti sul calendario già da tempo avevo circolettato in rosso il weekend 4-5 maggio, con l'intenzione di andare il sabato a fare un saluto a Sansovini a La Spezia e la domenica di andare a vedere Genoa-Pescara. L'unica "gioia calcistica" di questi due giorni me la regala proprio il Sindaco, che con la fascia al braccio realizza un gol nell'1-1 tra Spezia e Lanciano. Scappo quindi in stazione per tornare sempre dalla mia amica che nel frattempo non ha cambiato casa ed abita ancora di fronte al "Ferraris". Ma stavolta la tensione non c'è e vivo la cosa come una specie di scampagnata. Del resto il destino del Pescara è ormai segnato, anche se la matematica lo decreterà solo a fine partita. L'indomani, armato di stendardo ed immancabile felpa "PESCARA" (nonostante sia maggio, piove e fa freddo... anche stavolta) e con larghissimo anticipo scendo di casa, attraverso la strada e mi dirigo verso lo stadio. Al mio ingresso un finanzere mi fa "Li si purtat li rustell? Io sono di Pianella ma vivo qui!". Tra le risate generali gli chiedo se fosse arrivato già qualcuno e lui risponde "Tu sei il primo. Ma ci risultano una ventina di biglietti venduti". Sapevo che dei conoscenti stavano provando ad organizzare un pulmino e quindi convinto del loro arrivo salgo nel settore, appendo il mio stendardo ed inizio a guardami intorno: loro sono tantissimi, coloratissimi e festanti, pronti a caricare la loro squadra in una partita che è da "mors tua, vita mea" dato che in gioco c'è la salvezza! Il simpatico finanziere di prima risale e mi offre un caffè e tra una chiacchiera e l'altra inganniamo l'attesa dell'inizio della gara. Più passano i minuti e più mi accorgo che (soprattutto a causa delle battaglie contro la "Tessera") all'interno di quel settore forse rimarrò solo, sebbene ci siano altri ragazzi con sciarpe del Pescara che mi salutano dalla tribuna. Solitamente negli stadi nel momento in cui lo speaker annuncia le formazioni iniziali c'è l'usanza di fischiare quella ospite. E come sempre prendo la sciarpa, la alzo al cielo ed intono "sei forte più di un battaglion...". Ma qui succede qualcosa di incredibile e che ancora adesso a ripensarci mi fa venire i brividi: lo stadio intero inizia ad applaudirmi! E' una sensazione incredibile, che mi lascia tuttora senza parole! Nel mio piccolo sento come un calciatore che in campo fa un bel gesto tecnico e viene applaudito dalla folla! A fine primo tempo mi avvicino alla vetrata che divide il settore ospiti dalla tribuna per vedere se c'è qualche pescarese da salutare e mi si avvicina un bambino (Federico, scoprirò poi) con una bandierina in mano e me la regala! Un gesto gentile e nel contempo tenero, che porterò per sempre con me, così come la foto che suo padre (Guglielmo) ci ha scattato! Poco dopo l'addetto stampa del Genoa Calcio viene per conoscermi e per regalarmi una maglia ufficiale e subito dopo, mentre sono al telefono con un amico, vedo arrivare verso di me, dentro il settore, tre ragazzi genoani! Chiudo la telefonata un po' spaventato ed un po' sorpreso dalla scena e me li ritrovo di fronte che mi mettono al collo una loro sciarpa del gruppo "Figgi do Zena", con Franco (il capogruppo di questa mini spedizione) che mi stringe la mano e mi abbraccia calorosamente! La partita riprende, sebbene nei miei ricordi questo passi in secondo piano, ed il risultato è quello già scritto: sconfitta e retrocessione! A fine partita lo stadio intero mi tributa un altro lunghissimo applauso da pelle d'oca! Al momento di uscire dallo stadio scopro che tantissimi ragazzi si sono fermati ad aspettarmi per regalarmi una sciarpa o semplicemente per salutarmi o stringermi la mano! Per citare un amico, diciamo che il "Ferraris" sportivamente parlando è stato l'Alfa e l'Omega del mio Pescara: una grandissima gioia con la promozione ed un grandissimo dispiacere con la retrocessione! Ma sul lato umano devo dire che il "Ferraris" mi ha regalato molte più gioie che dispiaceri. Dopo quel 5 maggio 2013 mi sento molto legato a Genova, ai genovesi ed anche al Genoa, perché è davvero qualcosa di toccante il trattamento che ho ricevuto. Qualcosa che non dimenticherò mai e che i genoani mi hanno riservato anche quando un giorno ho deciso di andare a vedere  in gradinata con loro Genoa-Roma lo scorso maggio. Dopo la promozione in A del Pescara il 9 giugno, tantissimi messaggi mi sono arrivati da Genova ed al momento dell'uscita dei calendari di Serie A sono subito andato a cercare una data in particolare: Domenica 25 settembre! Per me non sarà un giorno come tutti gli altri..."

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