
Galeone si racconta: "Con tutto il rispetto per San Remo… Pescara è Pescara"
Intervista interessante a Il Centro: ecco i punti più interessanti
Nei giorni scorsi Il “Profeta” Giovanni Galeone si è raccontato in una lunga e interessante intervista al quotidiano Il Centro a cura di Rocco Coletti. Ecco i punti salienti delle dichiarazioni rilasciate dall'indimenticato allenatore dell'unica salvezza in A del Delfino al giornale abruzzese:
Ha seguito il Pescara? «Beh, certo. E sono contento che sia tornato a casa. In serie B. Non si poteva proprio vedere in C, era contro la storia. Ho sentito allenatore, Silvio Baldini, motivato sin dall’inizio della stagione. Lui è sempre stato molto convinto della promozione. E’ stato primo in classifica fino a dicembre, poi improvvisamente il crollo. Secondo me, a un certo punto, ha pensato a prepararsi per i play off. E ha fatto bene. Si vedeva che squadra stava bene, in condizione e capace di fare un bel gioco. Un po’ di fortuna ha agevolato il cammino, per carità. Ma alla resa dei conti, se vediamo il percorso, ha dominato i play off. Ha vinto a Terni, la finale d’andata. A mio avviso, il Pescara è stato giustamente promosso. Temevo il Vicenza, lì la vedevo piuttosto dura. Invece, è stata una resa dei conti all’interno del girone B».
Come vede Vivarini sulla panchina del Pescara?
«Bene. È un bravo allenatore. Lo conosco da anni, da quando veniva a vedere i miei allenamenti. L’ho visto due anni fa, l’ultima volta che sono stato a Pescara. L’ho seguito a Catanzaro nella scalata dalla C alla soglia della A. All’Adriatico-Cornacchia ha dato una dimostrazione di forza nel novembre 2022, una bella cartolina anche per l’allenatore. Poi, a Frosinone non bene... Anche se lì c’è qualcosa che non va: anche la retrocessione di Eusebio Di Francesco - l’anno precedente - è stata beffarda. Non meritava di scendere in B quell’anno».
Ha visto i play off del Pescara?
«Sì, non ho visto i rigori nella finale di ritorno, di nessuna partita guardo i rigori. E’ più forte di me. Neanche i Mondiali».
Nemmeno quando era in panchina?
«No, ma mi è capitato poche volte. Una volta a Udine in coppa Italia ho perso contro l’Arezzo di Conte, e non li vidi. Forse, poi, un’altra volta con la Spal, roba mai vista. Hanno tirato anche i portieri. Non finiva mai».
Qualcuno ha azzardato anche il paragone Baldini-Galeone per la presa sulla piazza pescarese?
«Non saprei dire. Lui me lo ricordo da Empoli e Carrarese, è molto sicuro di sé. Ha un suo carattere ben preciso. Non me la sento di dire niente».
Baldini prima ha detto che la magìa era finita rinunciando al contratto offerto da Sebastiani e poi è andato all’under 21.
«Non lo so, qualcuno parla di altri problemi… ».
Qualcuno chi? «Radio calcio dice altro».
Chi è radio calcio?
«Mi chiamano, mi raccontano. Si dice in giro… Sa quante cose radio calcio riesce ad anticipare di mesi...».
C’è un giocatore che le è piaciuto particolarmente? «Il portiere Plizzari, bravo. Se ne parla bene da anni. Da quando era al Milan, si è rivelato decisivo nella finale. Ah, i portieri: il mio amico e compianto Gianni Mura - il più bravo giornalista che abbia conosciuto - diceva di me che non capivo di portieri e di vino. Ma Plizzari è bravo».
La famosa battuta che lei fece su Savorani? Il portiere è un optional… «Allora facciamo chiarezza una volta per sempre, Savorani l’avevo portato io a Pescara da Como. Oggi Marco è uno dei migliori preparatori dei portieri non d’Italia, ma d’Europa. La gente pensava che ce l’avessi con lui, niente di più falso. A me il portiere piace in una certa maniera. Ad esempio, oggi per me Oblak dell’Atletico Madrid non lo cambierei con nessuno».
Perdoni l’intrusione personale, è tornato a Pescara in queste settimane?
«Non guido, come faccio? Però, ci sono amici disposti a venirmi a prendere e non metto limiti alla provvidenza».
Le hanno affittato la “sua” casa sul mare a Francavilla?
«No, non c’è più. Ma non è quello il problema… Ho inviti da tutto il litorale abruzzese. Da San Salvo a Martinsicuro, passando per Roseto e Giulianova. E Pescara, ovviamente. Dai chissà... Non mi faccia dire niente».
Di che cosa ha più nostalgia?
«Mi hanno mandato una fotografia sul telefonino. Fuori da uno stabilimento balneare, sul muro c’è scritto: ardeteci Galeone e li cannolicchie. Mi hanno detto che quest’anno si rivedono i cannolicchi (i cannolicchi, o anche cappelunghe, sono molluschi bivalvi che vivono nella sabbia all'interno della propria conchiglia dalla forma rettangolare. Si pescano solitamente nell'Adriatico, ndr) e spero che si riveda anche Galeone prima o poi. La cosa più importante, li cannolicchie, è arrivata, l’altra cercherà di farcela perché Pescara manca. Con tutto il rispetto per San Remo… Pescara è Pescara».
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