Prima squadra

Pescara-Benevento 2-1, le pagelle dei biancazzurri

Machin superstar, la difesa è il fiore all’occhiello

06.10.2018 19:48

A CURA DI DANIELE BERARDI

Balzo felino dei biancazzurri di Pillon, che battono il Benevento con una prestazione sontuosa e scavalcano il Verona in vetta. Sanniti praticamente mai pericolosi, eccezion fatta per il gioiello di Viola che aveva illuso ad inizio ripresa. Il 2-1 di Machin regala al Delfino una meritatissima vittoria.

Fiorillo 6: chiamato in causa soltanto su un colpo di testa di Coda nel finale di gara. Non può nulla sulla splendida punizione di Viola che pesca il jolly dal cilindro. Una sicurezza nelle uscite e con i piedi. 

Balzano 6,5: highlander da Bitonto con furore. Sgomita con Improta ma esce vincitore da uno scontro sanguinolento. Gioca spesso d’anticipo risultando vitale per i ribaltamenti di fronte dei ragazzi di Pillon. 

Gravillon 6,5: partita di grandissima applicazione e concentrazione. Non molla di un centimetro nè contro Asencio nè contro l’osso duro Coda. Promosso a pieni voti. 

Campagnaro 7: sono finiti gli aggettivi per il mastodontico centrale argentino. Prestazione da manuale del calcio. Non sbaglia un intervento, piegando tutta la sua esperienza al servizio della squadra. È il pastore che guida il gregge biancazzurro. 

Del Grosso 6,5: padrone della fascia sinistra in entrambe le fasi. Gestisce i momenti della gara attingendo a piene mani dal suo bagaglio tecnico e caratteriale. Non si lascia mettere i piedi in testa dal giovane Ricci, riuscendo ad arginarlo senza particolari patemi. 

Brugman 6: la prestazione meriterebbe un voto decisamente più alto, ma il capitano biancazzurro paga le due enormi palle gol divorate a pochi passi da Puggioni. Un’altra rete sarebbe servita a rendere più rotondo il risultato, ma oggi non c’è davvero spazio per i rimpianti. 

Memushaj 6,5: anche lui parte un po’ in sordina lasciando spazio ai fraseggi di Viola e compagni. Ma a poco a poco prende in mano le redini del centrocampo e imbastisce l’assedio adriatico alla porta dei sanniti. Disegna una traiettoria letale, da calcio d’angolo, sulla quale Mancuso gira di testa all’incrocio dei pali. 

Machin 7,5: il gol è la ciliegina sulla torta. Finte, sterzate e doppi passi sono come liquore e cioccolato. Gastronomia a parte, il talento scuola Roma dimostra ancora una volta di avere le carte in regola per fare la differenza. Sembra quasi piacersi un po’ troppo in alcune occasioni, ma in altre fornisce sempre l’impressione di poter fare ciò che vuole con la palla tra i piedi. 

Marras 7: dopo un avvio di campionato altalenante, si diradano le nubi sul furetto ex Trapani. Giocatore totale, capace di solcare la fascia come fosse al comando di una moto da corsa. Imprendibile quando accelera, coriaceo e indomito quando costretto a ripiegare. Un vero e proprio apriscatole per difese sigillate. (dall’82’ Kanoutè s.v.)

Monachello 6: tanto lavoro sporco in un pomeriggio che lo vede di nuovo fra i protagonisti dal primo minuto. Il Pescara aggredisce e riparte e l’ex Atalanta non riesce a cogliere l’occasione buona per bucare Puggioni. Sciupa un paio di promettenti situazioni in contropiede. (dal 74’ Perrotta 6: partecipa anche lui al tripudio biancazzurro ripulendo l’area di Fiorillo in più di un’occasione. Sigilla la cerniera abruzzese alla solita maniera. Valore aggiunto nel momento topico della gara).

Mancuso 7,5: il gol vale il prezzo del biglietto, grazie ad una torsione da vero bomber di razza. Spostato sull’esterno sembra fare ancor più paura. Ha acquisito una consapevolezza spaventosa dei propri mezzi e il primato del Delfino passa inevitabilmente dai piedi del suo capocannoniere. (dal 93’ Cocco s.v.)

Pillon 7: non concede neanche le briciole alla corazzata Benevento. L’estemporanea rete di Viola pareva risvegliare antichi umori padovani, ma questa squadra ha carattere da vendere. Le assenze di Capone e Antonucci non sembrano scalfirlo, poiché i pezzi del suo puzzle si incastrano alla perfezione nonostante le difficoltà. Stavolta il cambio di Perrotta paga e rende merito al tecnico di Preganziol.

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