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Errare è umano, perseverare invece....

Vecchio Pescara, soliti problemi e solite amnesie

28.06.2020 00:47

Ci risiamo. Ogni volta che il Pescara è chiamato a compiere il salto di qualità e a guardare un pò più in là dell'immediato orizzonte, ecco che si fa (almeno) un passo indietro.

Nella storia dell'altalenante e balbettante campionato biancazzurro, l'unica costante è proprio questa: la discontinuità di rendimento. E' accaduto con la gestione Zauri, sta accadendo con quella Legrottaglie al netto di tutte le attenuanti oggettive che ci sono. 

Vecchio Pescara, soliti problemi e solite amnesie, insomma. Ma perchè "vecchio"? Per l'assetto tattico scelto e per i difetti che sembrano ormani nel DNA della squadra.

A Pisa, per la seconda gara del post Covid, il Pescara cade per 2-1 in una partita stranissima e la sconfitta ha il sapore della tremenda beffa per come è maturata, davanti al c.t. Campione del mondo Marcello Lippi, arrivato a Pisa dalla sua Viareggio per gustarsi il match, ma è figlia di mille motivazioni. Per lo più note. 

 

Per la sfida in Toscana, Legrottaglie, che proprio non riesce a mettere nel suo bagaglio un pareggio (o vince o perde),  complici le assenze torna al 3-5-2, accantonando il modulo che ottima impressione aveva destato contro la Juve Stabia (e, cosa che non guasta, aveva prodotto una vittoria importante per classifica e morale). E la scelta non si rivela azzeccata.

Per tutto il primo tempo, una volta andato sotto, grazie ad errore nel posizionamento difensivo di più elementi, il Pisa ha avuto gioco facile nella gestione. Sono infatti riemersi tutti i problemi cronici che contro la Juve Stabia sembravano esser stati superati con il cambio di modulo: pericolosità zero, se non grazie a Zappa e a qualche palla inattiva, e idee di gioco poco chiare e mal sviluppate. Squadra non compatta, senza punti di riferimento offensivi e, più in generale, poco produttiva, anche se volenterosa e al cospetto di un avversario certamente non irresistibile. Il Pisa era ben messo in campo, ordinato e diligente ma nulla di più: ha vinto tuttavia i duelli fisici e quelli individuali in più zone del campo.

Quando poi la partita sembrava irreversibilmente incanalata verso una sconfitta con l'ingenua espulsione di Bettella (fallo nei pressi dell'area pisana che gli costa il secondo giallo e l'inevitabile espulsione) ecco la svolta che non ti aspetti. La frittata sembra fatta e invece alla distanza escono il carattere e la migliore condizione atletica dei biancazzurri, che mettono alle corde il Pisa, pur senza far nulla di trascendentale, e trovano il pari al minuto 89' con un eurogol di Clemenza, il primo in maglia Pescara. Le sostituzioni hanno dato un po' di brio e risistemato lo scacchiere, evidenziando ancora una volta che forse il 3-5-2 è da accantonare definitivamente. Anche perchè i continui cambi di assetto non aiutano a trovare una fisionomia chiara ed un'identità certa ad una squadra alla perenne ricerca di se stessa.

E quando già scorrevano i titoli di coda sul match, nel maxi recupero, l'ex Danilo Soddimo si agevolava dell'ennesima amnesia difensiva biancazzurra per la rete che per il Pisa vale 3 punti d'oro e per il Pescara uno stop da cancellare il prima possibile. 

Legrottaglie nel post partita ha parlato di "dominio" del Pescara, ma la pericolosità dei suoi non è stata direttamente proporzionale alla percentuale molto ampia di possesso-palla. Perchè? Per i noti problemi, in primis l'assenza di un vero centravanti. Problemi conosciuti e ora irrimediabili, anche se poi a ben vedere le tre punte ora in organico (Maniero, Bojinov e Borrelli) o giocano l'ultimo spezzone, quello disperazione (Maniero), o non vedono proprio il campo. Ed è inutile parlare anche dell'ennesimo infortunio di Tumminello: senza i 100 e passa giorni di stop del campionato, la stagione sarebbe finita comunque senza il centravanti di proprietà Atalanta. E torna dunque il "problema mercato" e il mancato arrivo di una punta di livello (e non solo: aver perso un jolly come Ciofani di certo non è stato un bene; con lui in organico, forse a Pisa non era necessario cambiare modulo per la sola assenza di Balzano...)

Il Pescara si trova ancora nel Limbo della graduatoria, non troppo lontano dai playoff ma nemmeno troppo distante dai playout. Può accadere di tutto nelle ultime partite dove le energie fisiche e nervose giocheranno un fattore determinante. Forse è meglio accantonare i sogni di gloria per pensare ad una salvezza tranquilla da raggiungere il prima possibile. Anche perchè nelle prossime giornate il calendario non è un amico del Pescara: solo nella parte finale sulla carta non è proibitivo.

Si torna in campo già domani contro una squadra di valore e ambizioni come l'Empoli, anche se finora ha deluso. Serve cancellare il ko di Pisa subito, per tanti motivi. Ai biancazzurri il compito di tramutare queste parole in realtà....

 

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