Prima squadra

Junior: "Gasperini a Pescara mi volle dare la fascia a tutti i costi"

I ricordi dell'ex a Tmw

10.05.2020 00:03

I ricordi del grandissimo ex. Nel corso di una recentissima e lunga intervista a Tuttomercatoweb.com, l'indimenticato Leo Junior ha parlato anche del suo legame con Gian Piero Gasperini, che ebbe come compagno di squadra al Pescara. "Per noi non è stata una sorpresa che Gian Piero diventasse un bravissimo allenatore. Quando giocava era già il braccio destro di tutti i suoi allenatori. A Pescara ho giocato due anni insiene a lui: aveva un senso tattico molto approfondito e discutevamo di molte cose con Galeone. In quel periodo si vedeva che sarebbe diventato un gran tecnico, non solo per la conoscenza del calcio ma studiava e stava sempre guardando oltre. Mi piace moltissimo perchè ha preso molto da Galeone, come ad esmpio il gioco offensivo. Non difendersi e basta ma avere sempre il possesso palla, cose che piacevano molto a Galeone. Più che un miracolo credo che Gasperini abbia creato all'Atalanta una squadra estremamente equilibrata che gioca un calcio piacevole, bello da vedere in tv. Basta guardare cosa sta facendo in Champions...".

Da giocatore com'era Gasperini?
"Correttissimo anche come persona. A centrocampo era un buon play-maker, usava bene le due gambe, sia destra che sinistra. Era molto tattico e un leader. Si prendeva le responsabilità nei momenti difficili. E' stato un onore giocare con lui. Ricordo che quando arrivai a Pescara voleva che fossi io ad indossare la fascia di capitano che fino a quel momento era stata invece sua. Gli dicevo che doveva tenerla lui visto che era stato il capitano della promozione in A. E lui mi rispondeva: "No, non posso avere la fascia se cìè un giocatore come te e con la tua storia". Questo per dire chi è Gasp".

Chi c'è adesso tra i tecnici che possa essere simile a Galeone?
"Difificile trovare in Italia un allenatore con il pensiero di Galeone negli anni Ottanta. Era un tecnico completamente diverso da quasi tutto il resto. Pensava sempre al gioco offensivo e ad avere il possesso palla anche se non aveva una squadra come altri che pensavano prima a difendersi e poi a cercare il gol. Lui diceva sempre una cosa: "Se siamo inferiori a queste squadre e ci difendiamo, alla fine perdiamo lo stesso e non ci divertiamo. Allora abbiamo giocato alla stessa maniera in quasi tutti i campi. Basta guardare alla prima giornata del campionato 87-88: siamo andati a San Siro contro l'Inter e abbiamo vinto con un calcio divertente. Chi ha vissuto con Galeone in quegli anni hanno preso un po ' da lui. Vedo Gasp che con l'Atalanta fa certe cose che faceva lui. Allegri ha fatto belle cose ma con una squadra di qualità come la Juve. In bianconero non ha avuto le stesse idee di Galeone: lui è stato l'allenatore italiano vero, che si metteva molte volte a difendersi per poi vincere le partite con la qualità dei giocatori".

 

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