Prima squadra

Del Grosso: "Pescara, gioia infinita! Ecco come è nata la trattativa"

Le parole dell'esperto terzino

27.07.2018 09:14

"Scusate il ritardo", vorrebbe dire Cristiano Del Grosso. Dopo un inseguimento durato anni, finalmente si veste di biancazzurro. E' il coronamento di una lunga carriera per lui. Tanti anni di professionismo ed ora la classica ciliegina sulla torta. Del Grosso si racconta così.

"Da diversi anni ci seguiamo a vicenda, quest'anno non ci speravo e poi nel momento in cui non ci pensavo più è arrivata la chiamata. Per me è stato un momento di gioia infinita. Come è nata? Ero con mio figlio e mia nipote ad un torneo di pattinaggio al lago di Scanno. Intorno alle 15 mi arrivano 3 chiamate del presidente, alle quali non ho risposto perchè avevo il silenzioso al telefono. Poi l'ho richiamato e mi ha detto di andare in serata al Vestina di Montesilvano per parlare e sono andato. Il resto lo sapete..."

Sul nuovo Pescara e sulle sue condizioni: "Cerco di allenarmi e fare del mio meglio, mi sto trovando bene e sto sopportando bene i carichi di lavoro. L'importante è avere l'impegno, la voglia e la testa giusti. Poi è chiaro che le prime settimane sono pesanti, ma le partite amichevoli ci servono proprio per mettere benzina nelle gambe. Si punta molto su di me? Lo spero, mi impegnerò sempre. Questo gruppo ha bisogno di uomini di esperienza e io mi metto a disposizione. Il mister è un uomo molto pragmatico e che si basa sui valori reali, soprattutto umani, e questa è una base importante. La concorrenza? E' motivo di stimolo, senza motivazioni a 35 anni avrei smesso. Sono qui con la voglia di fare e di dare, di dare soprattutto più che di ricevere. Io mi metto a disposizione, poi il campo dirà la sua. Voglio lottare sicuramente per una maglia da titolare. Baso tutto sul sacrificio e l'impegno, non sono mai stato un individualista ed ho sempre sudato la maglia e lottato per il gruppo. Se si mettono basi solide come impegno, umiltà, sacrificio e impegno delle regole si può andare avanti. A livello tecnico abbiamo ragazzi molto, molto interessanti. Dobbiamo creare l'alchimia per fare bene e lasciare il segno. Cosa significa lasciare il segno? Per me e la gente di Pescara significa andare in A. Ma già lottare per quell'obiettivo è importante. Il passato? La vita è fatta di presente, il passato lo lascio alle spalle anche se con la gioia di sapere quello che ho fatto. Marco Giampaolo è stato uno dei più grandi allenatori che ho avuto, anche a livello umano. Dovevo crescere con lui in fretta, a 20-22 anni mi ha dato la possibilità di affrontare grandi campioni. Ho avuto anche Conte e Allegri, ma anche i tecnici meno importanti mi hanno dato qualcosa". 

Commenti

A tutto Luca Leone: "Sogno di far diventare il Delfino una specie di Atalanta. E.."
Palazzi: "Sta nascendo un gruppo fantastico. Vogliamo essere la sorpresa del campionato"