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Da Pescara al tetto d’Europa: la favola di Verratti, Immobile e Insigne

13.08.2021 15:22

Gli Europei di calcio 2021 hanno visto la vittoria della Nazionale italiana di Roberto Mancini che è tornata a salire sul tetto d’Europa di nuovo dopo oltre mezzo secolo dall’ultimo successo targato Giacinto Facchetti e soci. I protagonisti di questa nuova ed avvincente avventura azzurra, al netto del commissario tecnico, hanno il nome ed il volto di Gianluigi Donnarumma, il portiere pararigori della semifinale e della finale, dei veterani della difesa Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci ma anche e soprattutto di tre giocatori che nel recente passato hanno vestito la maglia del Pescara, regalando ai biancazzurri abruzzesi alcuni dei momenti più memorabili della storia della società adriatica.

Stiamo parlando di Ciro Immobile, Lorenzo Insigne e Marco Verratti e della stagione di Serie B 2011/12 con Zdeněk Zeman in panchina (che a giugno del 2011 era subentrato a Eusebio Di Francesco). Quello, come tutti ricordano, fu il Pescara che riuscì a vincere il campionato grazie ad un attacco a dir poco esuberante (90 i gol fatti, 28 quelli di Immobile). I festeggiamenti in città per il ritorno dei delfini nel massimo campionato (dopo 19 anni di assenza) furono straordinari, tanto che lo stesso Zeman ebbe a dire di non aver mai visto in vita sua qualcosa di simile e tanto coinvolgente.

Di quei tre fuoriclasse ex Delfino, quello che è stato sempre di più sopra le righe - anche in occasione delle sue recentissime nozze con la modella Jessica Aidi - è senza dubbio Marco Verratti. Ovviamente non siamo ai livelli del campione NBA Dennis Rodman o dell'italiano Mario Balotelli, tanto per citare due degli atleti più eccentrici che lo sport abbia mai conosciuto, tuttavia il centrocampista del Paris Saint-Germain nel tempo si è contraddistinto per alcuni look e atteggiamenti che hanno fatto sicuramente discutere.

Come in occasione della semifinale dell’ultima edizione della Champions League tra il club parigino ed il Manchester City quando proprio Verratti è stato riprese dalle telecamere mentre inveiva (in lingua spagnola) nei confronti dell’allenatore dei Citizens, Pep Guardiola (che, è bene notarlo, lo avrebbe capito anche in italiano avendo lo stesso per anni giocato in Serie A).

Verratti deve proprio al Pescara e a Zeman (che per primo lo piazzò in campo come play davanti alla difesa) la sua fortuna. Dopo quella fantastica cavalcata verso la Serie A, il giocatore pescarese fu acquistato (nell’estate del 2012) dalla società parigina (all’epoca allenata da Carlo Ancelotti) diventando in pochi mesi un elemento essenziale del gruppo. Quest’anno festeggia la decima stagione di fila con i colori del più importante club di Parigi, società con cui ha vinto sette volte la Ligue 1.

Diversa la storia del quasi coetaneo Insigne (il napoletano è più grande di un anno rispetto a Verratti) che ha dovuto faticare più del dovuto prima di esplodere definitivamente. Anche lo scugnizzo di Frattamaggiore deve la sua gloria al tecnico boemo Zeman che, prima a Foggia e poi nell’anno indimenticabile di Pescara, lo volle nella sua squadra. Dopo il biancazzurro di Pescara, Insigne ha abbracciato (quasi definitivamente) l’azzurro del Napoli, società che ha sempre detenuto i diritti del suo cartellino (a Foggia come a Pescara è stato infatti girato in prestito). Nel suo futuro c’è l’ultimo prolungamento del contratto con la società campana (salvo clamorose cessioni), squadra con la quale si legherà a vita.

Restiamo in provincia di Napoli per parlare, in chiusura, di Ciro Immobile, uno degli attaccanti più prolifici della storia del campionato. Il centravanti oggi alla Lazio è cresciuto nelle giovanili della Juventus. Ma la Vecchia Signora non ha creduto fino in fondo in lui, perdendolo nell’anno successivo alla promozione del Pescara in Serie A (con la comproprietà del cartellino del giocatore che si risolse in favore del Genoa). Prima dell’exploit definitivo nella Capitale, Immobile ha giocato a Siviglia in Spagna, a Dortmund in Germania e quindi in Italia con il Torino. Insomma, un vero e proprio globetrotter del pallone che finalmente è arrivato all’apice della sua carriera con la vittoria dell’Europeo con la Nazionale italiana.

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