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L'astro nascente del ciclismo italiano è pescarese

Si chiama Gaia Realini ed è una predestinata

06.07.2021 00:01

La speranza del ciclismo femminile italiano è pescarese. Si chiama Gaia Realini, è classe 2001 e ha un futuro brillante davanti. Sembra avere infatti tutte le carte in regola per segnare la prossima era del pedale. Autentica fuoriclasse del ciclocross, con varie convocazioni in Nazionale e parecchi successi, adesso è passata su strada, senza lasciare la disciplina che l'ha consacrata a grandissimi livelli, e già ha fatto vedere cose assai interessanti. Un esempio? Aver concluso nella top 10, precisamente al nono posto, il campionato italiano, vinto da Elisa Longo Borghini. Al traguardo è stata premiata dagli organizzatori come seconda atleta under 23 in una speciale graduatoria relativa a questa categoria.

 “Ho avuto l’onore di confrontarmi con le atlete di spicco a livello nazionale”. ha raccontato Gaia Realini, in forza da quest’anno alla compagine lombarda della Isolmant Premac Vittoria, diretta dall’ex professionista Giovanni Fidanza. “Sono contentissima di questo piazzamento anche se vengo da un mese e mezzo in cui ho disputato poche corse a causa dell’annullamento di alcune gare per l’emergenza Covid. Non sapevo la mia condizione a che punto era di fronte a questa sfida di alto livello anche se il percorso non presentava salite lunghe ma tutti dei continui saliscendi che hanno reso la corsa dura insieme al gran caldo e al vento”. 24 ore dopo l’impegno al campionato italiano, Realini si è fatta valere nel criterium cittadino di Alberobello, concluso brillantemente in sesta posizione. Era la sua prima volta in una kermesse cittadina. 

Per Gaia Realini ora si sono spalancate le porte del Giro d’Italia Donne, in corso di svolgimento: “E' un’altra esperienza in un contesto di livello ancora superiore dopo il campionato italiano, non so sinceramente cosa mi aspetterà e quali saranno le mie reali possibilità in cui farmi notare. Mi godrò tappa dopo tappa e darò tutta me stessa come ho sempre fatto”. Immediatamente si è fatta notare, nel primo degli arrivi più importanti sinora disputati, quello di Prato Nevoso. “Arrivare sesta al Giro confrontandomi con le più forti atlete al mondo su una salita come quella di Prato Nevoso è incredibile”, ha detto stremata dopo una durissima frazione di 100 km. “Il confronto con le vere big? Ero abituata a guardarle in televisione, io ragazzina a sognare un giorno di essere con loro ed è successo prima di quanto pensassi. Io ci metto tutta la grinta possibile e penso che con gli anni e l’esperienza raggiungerò il loro livello, ma serve pazienza”. 

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