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Bocchetti: "Vogliamo gente determinata e che sposi il nostro progetto. E.."

Così il dirigente a Il Centro

16.07.2019 09:50

Antonio Bocchetti e il Pescara. Il dirigente biancazzurro, insediatosi da qualche settimana per operare a stretto contatto con il d.s. Giorgio Repetto e il presidente Daniele Sebastiani, ha rilasciato una interessantissima intervista a Il Centro ieri in edicola. 

Ecco le parole del dirigente biancazzurro rilasciate al quotidiano abruzzese

Bocchetti, che bilancio fa dopo 40 giorni dal suo insediamento?
«Positivo, sicuramente. A livello personale sono felicissimo, lavorare in questo club è motivo d’orgoglio. Qui sono passati giocatori importanti, con alcuni dei quali ho anche giocato, ed è bello far parte di questa società. Per me è un sogno che si realizza. A 39 anni lavorare in una piazza così importante è molto stimolante e mi piacerebbe fare carriera qui».
I suoi punti di riferimento chi sono?
«Premetto che Giorgio Repetto, il nostro vero ds, mi sta dando una grande mano. Lavorare accanto a lui è un vero onore. Il presidente Sebastiani, poi, mi ha dato l’opportunità di misurarmi con i grandi club di A, ma non dimentico Luca Leone (ds della Ternana, ndr)) che mi ha aiutato quando sono partito dalla C. Il mio punto di riferimento? Monchi, l’ex ds della Roma, ora rientrato a Siviglia. È un dirigente che ha carattere ed è un profondo conoscitore di calciatori. Come lo stesso Daniele Faggiano del Parma, un altro ragazzo partito dal basso che è arrivato ad alti livelli. La gavetta è importante e spero di apprendere il più possibile da questa esperienza».
Pescara è un punto di partenza?
«Per me è un traguardo. Il Pescara è come una famiglia. Ho giocato con questa maglia, ho conquistato una promozione in serie A nel 2012 e sinceramente il biancazzurro me lo sento addosso. Ho ritrovato vecchi amici ed ex compagni di squadra. Per esempio Andrea Gessa (il team manager biancazzurro, ndr), che è stato mio compagno di stanza nell’anno di Zeman».
Dopo le esperienze con Paganese e Fano per lei potrebbe essere l’anno della consacrazione?
«Lo spero e sto apprendendo molto da Giorgio Repetto».
Che Pescara sta nascendo? Da play off o da tranquilla salvezza, come ha detto l’allenatore Zauri?
«Sicuramente partiamo da una base importante ereditata dal passato campionato. In questo momento, oggettivamente, siamo carenti in attacco per quanto riguarda le punte centrali, ma non ci faremo trovare impreparati. L’arrivo di Tumminello è vicino, poi, dopo il suo ingaggio, aspetteremo prima di piazzare un altro colpo. Non dobbiamo avere fretta. La scelta del bomber deve essere fatta con grande lucidità perché vogliamo gente determinata e che sposi il nostro progetto».
D’accordo, ma l’obiettivo del Pescara qual è?
«La B è un campionato difficile e non bisogna fare inutili proclami. Bisognerà lavorare, sudare e tenere alta la concentrazione. Da buon napoletano sono molto scaramantico e, quindi, preferisco non sbilanciarmi». 
Marco Tumminello potrebbe ripercorrere le orme di Ciro Immobile?
«Lo spero. Ciro, nel 2011, quando è arrivato a Pescara, era affamato e voleva arrivare il più alto possibile. Sono sicuro che Tumminello arriverà qui con grandi motivazioni e spero che faccia grandi cose come Immobile».
Quest’anno chi sarà la rivelazione del Pescara?
«Punto sul nostro Elizalde. Sono certo che farà bene, come lo stesso Bettella che ha già dimostrato l’anno scorso di avere delle grandi potenzialità». 
Le favorite per la promozione in A chi sono?
«Empoli e Benevento su tutte, ma aggiungo anche Cittadella e Cremonese».
La possibile sorpresa?
«L’Ascoli sta costruendo una squadra interessante». 

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