Editoriale

Adesso non bisogna sbagliare

30.12.2014 23:03

A gennaio c’è la sessione invernale di calciomercato e si ricaricano le batterie in vista della parte conclusiva dell’annata agonistica. Sbagliare qualcosa a gennaio sarebbe deleterio. E si comprometterebbe tutto. La sosta ed il mercato assumono un ruolo rilevante perché, come sostengono in molti, la seconda parte di campionato è un torneo completamente diverso. Ma che, ovviamente, parte con il pregresso a farne da prologo. Un pesante fardello per alcuni (pensate al Catania in ottica promozione diretta), una dote di inestimabile valore per altri (il Carpi, che ha praticamente quasi raggiunto l’obiettivo stagionale, la salvezza, ma che ora guarda a ben altri obiettivi). Il Pescara in questo periodo, come ogni altra società, è chiamato ad incidere sul rettangolo verde e nella stanza dei bottoni. In campo, Baroni ed il suo staff dovranno dedicarsi al richiamo della preparazione atletica per far mettere benzina nelle gambe alla sua truppa. I campionati, è notorio, si vincono (o si perdono), qualsiasi obiettivo ci si sia posti, da Marzo in poi. E sarà importantissimo arrivarci nel modo più brillante possibile, dopo aver svolto nella sosta l’opportuno lavoro atletico. Differentemente dall’estate, inoltre, avrà tutto l’organico a disposizione. L’arrivo a scaglioni dei giocatori durante il mercato estivo ha costituito a lungo una motivazione (per alcuni una “scusante”) all’avvio thriller dei biancazzurri (3 punti in 6 gare), al quale si sta pagando ancora l’inevitabile dazio. Sarà poi interessante vedere come il tecnico vorrà modellare il suo Pescara, proprio ora che sembra aver trovata la cosiddetta quadratura con il 4-4-2. Più volte ha detto nel recente passato che “è possibile che non si arrivi con questo assetto a fine campionato”. Perché? Per sfruttare al meglio alcuni uomini fondamentali nella sua rosa, segnatamente Memushaj e Brugman (ma non solo), che rendono meglio se inseriti in un altro contesto tattico. La sosta, dunque, sarà fondamentale anche per studiare, valutare e provare un nuovo scacchiere. In ultimo, ma non per importanza, il mercato. Il Pescara è chiamato a fare poche operazioni, ma mirate. Sfoltire i ranghi, innanzitutto, e poi innestare due/tre elementi per irrobustire la pattuglia in ruoli chiave che attualmente non sono del tutto coperti (un terzino e un uomo di fatica in mediana, ad esempio). Servirà una sessione di mercato come nell’anno di Zeman, quando arrivarono due elementi poi rivelatisi importanti, utili a corroborare l’organico senza stravolgerne gli equilibri, in campo e nello spogliatoio. Come in quell’epoca furono il carneade danese Nielsen ed il baby della Primavera della Roma Caprari. I fantasmi delle ultime due sessioni invernali di mercato, quando si è addirittura rovinato quel che di buono era stato fatto in precedenza, sono ancora ben presenti a Pescara. Non più Bianchi Arce, Caraglio e Samassa, insomma. Ma elementi di categoria, utili al progetto tattico e non ingombranti a livello di personalità. Ma solo dopo aver dato una sforbiciata agli esuberi, specialmente in alcuni reparti dove ci sono troppi interpreti, anche di spessore, per pochi ruoli. Archiviati champagne e panettoni per il fine anno, si aprirà la fase più importante. “Il bello deve ancora venire”, recita un abusato slogan. Ma l’importante sarà non fallire adesso…

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