Prima squadra

Pettinari: "Non essere andati ai play-off è un fallimento. Ma..."

Pettinari è stato premiato dal periodico “Cronache abruzzesi” come miglior giocatore della stagione

27.05.2018 00:21

Con Pillon confermato a Pescara, Pettinari potrebbe anche scegliere di continuare all’Adriatico e diventare un pilastro. Anche se al momento appare difficile come opzione: “Mi sono trovato benissimo con il mister, sono stato bene – conferma – . Ora ci sono tante valutazioni da fare, questa può essere una delle cose che valuterò. Nei prossimi giorni vedremo il da farsi”.

L’ultima stagione lo ha trasformato, qualcosa nella testa di Stefano è cambiata la scorsa estate: “Sì, sapevo quello che volevo già prima di partire per il ritiro. Mi sono allenato al massimo delle mie possibilità dal primo giorno, poi il mister Zeman mi ha dato fiducia e penso di averla ripagata, soprattutto nella prima parte della stagione. Dedico a mia moglie e ai miei due bambini questi gol: mi sono stati sempre vicini e penso di averli ripagati con qualche soddisfazione. Con Zeman ho svolto un lavoro diverso: l’attaccante è un finalizzatore e non deve partecipare più di tanto alla manovra. Con Pillon mi è stato chiesto di giocare con la squadra e magari stare più lontano dalla porta, penso di aver fatto bene quello che mi ha chiesto”.

Tredici gol sono il suo record nei professionisti: il gol più bello e quello più pesante? “Il più bello è stato il terzo contro iol Foggia nella prima giornata, il più importante l’unico segnato nel girone di ritorno contro il Bari, arrivato in un momento delicatissimo”. Resta l’unico firmato nella gestione Pillon, in cui il Pescara ha dato la sterzata decisiva: “Abbiamo perso solo due partite con lui, giocando in dieci per quasi novanta minuti. Ci ha dato una scossa, a Palermo era la sua prima partita e ci ha fatto giocare subito senza paura”. E’ tempo di bilanci dopo una stagione andata non benissimo rispetto alle aspettative iniziali: “Nella prima parte di campionato ci è mancata continuità, siamo stati discontinui. Troppe rimonte subite. Un po’ di cose sono andate storte e nel ritorno è andata ancora peggio. Quando cambi allenatore tre volte non è facile”. Aver mancato i play-off è stato un fallimento? “Le qualità per c’erano, anche nei giovani. La squadra aveva i mezzi per fare i play-off. Magari non siamo riusciti a seguire il mister nella prima parte di stagione. Poi quando cambi o c’è una svolta oppure… Sì, per me non essere andati ai play-off è un fallimento. Era il nostro obiettivo dall’inizio ed era alla nostra portata”.

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