Prima squadra

Un anno e poco più di Pillon

Ripercorriamo l’esperienza del tecnico di Preganziol

29.05.2019 00:05

A CURA DI RICCARDO CAMPLONE - Bepi Pillon ha appena lasciato la panchina del Pescara dopo la sconfitta interna nella semifinale play-off contro il Verona. Nonostante la batosta bisogna comunque fare applausi ad un signore con la “S” maiuscola che nonostante la rosa non fosse da alta classifica è riuscito a portare in alto il Pescara facendosi acclamare, rispettare dai propri tifosi, dalla stampa e sopratutto dai suoi ragazzi.

Ripercorriamo questo anno e tre mesi del tecnico di Preganziol sulla panchina abruzzese.

Pillon viene chiamato ad Aprile 2018 per salvare una squadra in piena crisi dopo gli esoneri di Zeman ed Epifani. L'esordio avviene a Palermo pareggiando per 1-1 grazie ad una grande prestazione. La settimana successiva arriva un altro punto importante, quello contro il Bari di Grosso pareggiando per 2-2 rimontando i pugliesi avanti di 2 gol. Il primo successo arriva all'Adriatico contro lo Spezia di Gallo per 3-2 grazie ad una tripletta di Leonardo Mancuso. Il secondo successo consecutivo arriva a Terni battendo nello scontro salvezza la Ternana di De Canio per 3-0 grazie alle reti di Mancuso, Machin e Capone. Poi due pareggi in casa contro il Cesena ed in trasferta con il Novara. La salvezza è ad un passo. Ai biancazzurri serve un solo punto ma all'Adriatico arriva la sconfitta nel derby contro l'Ascoli. La festa è rimandata al “Penzo” contro il Venezia di Pippo Inzaghi. Lo 0-0 consente ai ragazzi del tecnico di Preganziol di mantenere la categoria. Sebastiani conferma Pillon sulla panchina abruzzese.

Si parte per il ritiro estivo di Palena. Arrivano Del Grosso, Antonucci in prestito dalla Roma, Ciofani dal Frosinone, Scognamiglio svincolato dopo il fallimento del Cesena, Marras dopo l’annata di Trapani, Monachello in prestito dall’Atalanta dopo l’esperienza di Ascoli, Crecco svincolatosi dalla Lazio, il ritorno di Memushaj dopo l'esperienza in Serie A con il Benevento. Il campionato comincia a Cremona dove il Pescara conquista un pareggio al 92’ grazie al colpo di testa di Mancuso. Il primo successo in campionato arriva in casa contro il Livorno grazie a due rigori trasformati da Andrea Cocco. Il Pescara macina gol e spettacolo conquistando il primo posto in classifica che durerà fino a novembre cadendo al “Barbera” contro il Palermo per 3-0. Il girone d'andata si conclude con un successo esterno contro la Salernitana per 4-2, grazie ad una tripletta del solito Mancuso.

A gennaio partono Machin verso il Parma, Palazzi al Monza, Cocco decide di rescindere il contratto che lo legava con il Delfino. Arrivano Bruno da Livorno, Giovanni Pinto dal Parma, Bettella dal settore giovanile dell'Atalanta e Sottil dalla Fiorentina.

Il girone di ritorno comincia con due pareggi: in casa con la Cremonese e al “Picchi” con il Livorno. All'Adriatico arriva il Brescia strapazzando il Delfino per 5-1. Pillon si prende tutte le responsabilità passando dal 4-3-3 al 4-3-1-2 pareggiando a Foggia per 1-1. Il primo successo del girone di ritorno arriva allo “Scida” con il Crotone per 2-0. Il Pescara non riesce a dare continuità ai risultati ma riesce a qualificarsi ai play-off all'ultima giornata contro la Salernitana ipotecando il quinto posto. Finito il campionato si scatena un terremoto all'interno della Lega B per il caso del Palermo. Secondo la Procura il club siciliano avrebbe manomesso i bilanci dal 2014 al 2017. Arriva la sentenza: il Palermo retrocede all'ultimo posto in Serie C, consentendo a Benevento e Pescara di salire al terzo e al quarto posto. I

l Pescara di Pillon affronta il Verona dopo che gli scaligeri avevano eliminato il Perugia. Al “Bentegodi” finisce 0-0, un risultato che va stretto al Pescara grazie al vantaggio della posizione in classifica. All'Adriatico 11.000 spettatori provano a spingere il Delfino verso la finale, ma il sogno si ferma su un calcio di rigore concesso da Abbatista di Molfetta trasformato da Di Carmine. A fine gara giocatori e allenatore in lacrime sotto la curva per prendersi applausi per questi ragazzi che nonostante gli alti e bassi hanno onorato la maglia. Pillon decide di lasciare la panchina del Pescara ringraziando giocatori, tifosi, società e soprattutto Giorgio Repetto, che nonostante le difficoltà ha sempre difeso il proprio allenatore.

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