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Calcio e Covid, l'esperienza greca dell'ex Colonnello

Da Il Messaggero ed. Abruzzo

16.05.2020 00:57

Squadre e staff già sottoposti a due tamponi, allenamenti a gruppi ricominciati da dieci giorni, con distanze di sicurezza, controllo della temperatura ad ogni arrivo al centro sportivo e mascherina indossata fino all’ingresso in campo. Ora manca l’ok del Governo per la ripresa della Superliga, forse dal 14 giugno. Gianluca Colonnello, ex difensore del Pescara e vice allenatore dell’Aek Atene, racconta al Messaggero come il calcio in Grecia stia correndo veloce, e in sicurezza, verso il ritorno alla normalità. “Abbiamo fatto già due tamponi e abbiamo avuto i risultati in ventiquattrore. Tutti negativi, per me e per i nostri tesserati. Non ci sono stati casi positivi in tutte le squadre del campionato. Da lunedì prossimo riceveremo un nuovo protocollo e sapremo quando verremo sottoposti a nuovi controlli. Ma qui c’è grande applicazione e molto buon senso da parte di tutti”, racconta da Atene l’ex terzino di Tollo. “Ci si può allenare a gruppi, fino a otto giocatori – continua a spiegare Colonnello, vice di Massimo Carrera all’Aek – . Nel nostro centro sportivo abbiamo tre campi e sfruttiamo tutta la struttura. Arriviamo pronti, poi doccia a casa. Ad ogni ingresso viene controllata la temperatura e firmiamo una liberatoria. E facciamo un test sottoposto dal Governo: un questionario per indicare eventuali sintomi da Covid-19. Ovviamente, mascherina indossata fino all’ingresso in campo, mantenendo sempre la distanza. C’è sempre una pausa di oltre quindi ci minuti tra un gruppo e un altro per evitare assembramenti”. Come si allena l’Aek? “Alterniamo lavoro a secco al lavoro con la palla. I percorsi sono preparati per non far correre i giocatori uno dietro l’altro. La nostra società è all’avanguardia sotto tutti i punti di vista. Qui medici e fisioterapisti, oltre ai preparatori atletici, con a capo il nostro conterraneo abruzzese Giorgio D’Urbano, sono di altissimo livello. Stiamo lavorando in maniera perfetta: l’Aek è il miglior club del calcio greco e tutti i club europei dovrebbero prendere ad esempio quello che facciamo”. La Superliga torna in campo il 14 giugno? “Non è ancora ufficiale, all’inizio della prossima settimana potremo di nuovo allenarci in gruppo. Poi il Governo e la federazione si riuniranno per annunciare la riapertura. La Grecia aspetta anche la decisione dell’Italia: qui c’è grande ammirazione per il nostro calcio. Il nostro campionato è finito, dobbiamo giocare dieci partite dei play-off. Siamo ad un punto dal posto Champions. E c'è la Coppa di Grecia: abbiamo vinto 2 a 1 in casa nell’andata della semifinale contro l’Aris Salonicco, dovremmo giocare il ritorno a Salonicco. Se passassimo il turno, avremmo la finale contro una tra Paok e Olimpiakos. Dovremmo finire tutto intorno al 20 luglio”. In Italia si discute della questione stipendi. Situazione in terra ellenica? “Io parlo solo di quello che accade nell'Aek: nel nostro club non ci sono stati problemi. La società fa il suo dovere. Ci ha messo nelle migliori condizioni. Sempre. Tutti i giocatori sono rimasti qui ad Atene, mentre negli altri club molti hanno voluto partire. Qui tutte le componenti lavorano alla grande, e c’è un gruppo di calciatori favoloso”.

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