Prima squadra

La lettera del tifoso: "SOCIETA', NON ASSASSINARE I SOGNI DEI BAMBINI"

Come affrontare la prossima stagione?

19.05.2017 12:52

Ancora 180 minuti di campionato, poi la fallimentare stagione del Pescara verrà consegnata agli archivi. Una stagione da non dimenticare, ma per ripartire bisogna far tesoro della lezione e resettare tutto. Il popolo biancazzurro guarda con apprensione al futuro e, tra le tante lettere arrivate in Redazione, e tra i mille commenti, non solo a mezzo social, che ci sono giunti, abbiamo scelto questa lettera firmata William Gelsumino. Perchè bisogna ripartire. 

"Ieri pomeriggio ero a Pescina a vedere un'amichevole del Pescara.

Ma la partita non l'ho vista per niente, perché mi sono fermato a guardare il contorno: persone sorridenti, fiere del fatto che "Il Pescara è venuto a giocare a Pescina!!". Tutti orgogliosi di questo nostro Pescara... e forse alcuni di loro hanno dimostrato di essere più orgogliosi anche di molti che dicono di essere Pescaresi.

Poi c'erano persone diversamente abili, che avevano gli occhi luccicanti per quella giornata di festa a cui stavano assistendo, giornata impreziosita anche da qualche foto e da qualche stretta di mano.

Infine i bimbi! Il loro entusiasmo, il loro calore, la loro gioia nel vedere quei personaggi che solitamente vedono solo in TV, quella loro innocenza nel chiedere foto ed autografi a tutti, dal primo titolare all'ultimo panchinaro.

Queste sensazioni mi hanno riempito il cuore di gioia e credetemi ad un certo punto (complice anche l'allergia stagionale eh... ) avevo gli occhi lucidi nel vedere queste scene.

Da qui mi piacerebbe che si ripartisse, tutti indistintamente! Da quei bimbi felici di vedere il Pescara... anche se loro non sono di Pescara!
Ognuno di noi nel proprio piccolo se ama questi colori, se ama il Delfino, deve radicare nei bimbi l'orgoglio di essere Pescaresi e di tifare per quei due colori... facendo capire che il Pescara non è e non sarà mai il Milan, la Juve o l'Inter... quindi qui di trofei non se ne vedranno mai e raramente vedranno il capitano alzare coppe.
Ma di emozioni invece ce ne saranno tante, tantissime. Perché per noi Pescaresi festeggiare una promozione (che sia in A o in B o in qualsiasi altra categoria) o una salvezza è come vincere uno scudetto.
Tifare Pescara (così come tifare qualsiasi piccola squadra) è una vera e propria FEDE!

Ma qui mi permetto di dire che deve fare la sua parte anche la società. Fare campionati come gli ultimi due in serie A, uccide i sogni dei bambini.
Noi più grandi ci arrabbiamo, ce la prendiamo, sbraitiamo, ma ci siamo stati, ci siamo e ci saremo. I bimbi invece rischiamo di perderli sportivamente, perché è facile che si affezionino a squadre più blasonate che vincono, soprattutto dopo campionati disastrosi come questo!
E non c'è niente di più brutto e doloroso di un bimbo che si vergogna di dire "Io tifo Pescara!" perché magari viene preso in giro dai compagni di scuola con indosso le loro magliette bianconere, nerazzurre o rossonere!

Vorrei una società che fosse vicina ai propri tifosi, che metta i tifosi al centro del proprio PROGETTO SPORTIVO, che sia orgogliosa di loro e rispettosa della loro dignità. 
Vorrei una società che non sia assassina dei sogni, soprattutto di quelli dei bambini!

Perché i giocatori e le società passano, ma i veri depositari del tifo BIANCAZZURRO siamo e restiamo sempre noi TIFOSI, che da 81 anni di generazione in generazione siamo sempre al nostro posto nonostante tutto... e nonostante tutti!

E tutti noi vorremmo dire ai nostri bimbi "Figliolo... Nu sem Piscaris! Non ti vergognare di dirlo orgogliosamente ad alta voce!"

FORZA PESCARA"

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