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Nazionale, il Pescara e come cambierà il calcio: l'opinione di Marinelli

Le parole del presidente onorario del club biancazzurro a Rete8

09.05.2020 13:49

A CURA DI RICCARDO CAMPLONE - Vincenzo Marinelli, presidente onorario del Pescara e dirigente federale della Nazionale, ha rilasciato un’intervista a Rete8 raccontando le emozioni che ha vissuto con l’Under-21, ed è convinto che, in caso di ripartenza del campionato, il Pescara può raggiungere i play-off nonostante le due sconfitte contro Spezia e Benevento. Ecco le sue parole:

“Tante emozioni per una persona come me che ha vissuto ed appassionato di sport ma soprattutto di calcio, ogni partita è un’emozione ma soprattutto ci sono le battaglie quando vinci il campionato. Non ho faticato ma nel calcio mi sono comportato come nel lavoro, amici e dipendenti. Non faccio fatica perché è una cosa spontanea. C’è sempre stato un colloquio con i giovani, dove il Pescara mi fece alzare i capelli, però già personaggi con esperienza sono un po' anziani mentre in Nazionale Under-21 sono giovani, basta guardare che in quella squadra ci sono stati ragazzi di 17 anni. Cerchi le vie per le loro spiegazioni e possibilità nel comportarsi in un certo modo, specialmente nel calcio.”

Giorgio Repetto ha definito Marinelli una persona specialmente attaccata al Pescara, la risposta del presidente onorario biancazzurro non si è fatta attendere: “Sono attaccato perché sono un tifoso attivo, anche nei momenti in cui ci sono state difficoltà. Sono cambiate le società e ho cercato di fare un gruppo cercando di non scordami, quando entrai la prima volta nel Pescara, di portare Galeone e far vedere il fiore all’occhiello dell’imprenditore pescarese. Con il Pescara è una cosa impropria mentre con la Nazionale, essendo un dirigente federale, le decisioni vanno prese insieme. Con il club, nonostante ci siano tanti imprenditori la delega a rappresentare la parte sportiva con il colloquio con un tecnico e giocatori mi sono sempre comportato in modo positivo, nonostante la retrocessione diedi i premi. Adesso la nota positiva è rivedere tutti i giocatori, dai più noti a quelli meno di tutti i 29 anni di Pescara.”

Mattia Perin, ex portiere del Pescara nella stagione 2012-2013, ha testualmente dichiarato che <<Marinelli è una persona eccezionale, una persona dal cuore enorme che va conosciuto una volta nella vita>>: “Forse lo direbbe anche qualche altro calciatore che mi ha conosciuto. Ho buoni rapporti e mi sento spesso con Pirlo e Buffon, ragazzi che sono stati al vertice della Nazionale che sono stati con me quando avevano 17-18 anni. Fui il primo a completare la loro educazione a livello di società, insegnammo i comportamenti, come possono essere e come modificarli in un club negli alberghi perché rappresentavamo l’Italia e i colori della Nazione perché era la prima cosa che veniva, senza nulla togliere ai club che erano quelli che li pagavano. La Nazionale ti dà emozioni pazzesche, è stato bello e diventai Presidente di Lega, con Matarrese che contribuì alla prima elezione, poi divenne presidente federale e io lasciai Pescara perché mi affidò il settore giovanile. Devo dire che io non ricevetti un euro dalla Federazione però lo facevo gratis, avevo le mie attività e mi rimase il settore giovanile dell’Under-21. Molti hanno voluto che io rimanessi, tranne in una fase delle Olimpiadi a Barcellona nel 1992, con delle discussioni uscii per 2-3 anni perché non ero d’accordo per una partita. È giusto ripartire? Tutti quanti vorrebbero farlo. Lo sport è un’azienda più concreta e coesa e tutti fanno il proprio lavoro con impegno e piacere. Purtroppo abbiamo a che fare con qualcosa di invisibile e non sai come andrà a finire. Fino a ieri ero convinto di tornare a giocare, come ha fatto la Merkel in Germania, mentre adesso con i nuovi casi che ci sono stati nella Sampdoria, Torino e Fiorentina, la prima cosa è la salute. Stiamo aspettando questa commissione che sta valutando il protocollo e dopodiché verrà presentato al Ministro della Salute, dello Sport a Conte e Gravina. Per me prevale la salute. La prossima stagione dipenderà da quello che si farà. Secondo me, per una serie di situazioni, bisognerà guardare anche il lato economico e non ci sono determinate cose per poter ripartire. Io sono per la ripartenza ma in sicurezza, forse facendolo si potrebbero verificare dei casi come quelli di questi giorni, e li cosa fai? Per quanto riguarda il Pescara non sono affatto preoccupato perché sono convinto che potremmo fare i play-off, perché non siamo stati in grado di mettere in campo quello che Sebastiani, con molta abilità e con altri dirigenti, non avevano fatto alla squadra. Abbiamo avuto molti problemi, dove nelle ultime partite 7 giocatori avevano l’influenza. Cambierà anche il modo di fare calcio? Dipenderà da come si svolgerà la pandemia, in tutto questo ci sarà un ridimensionamento. Penso che tutti quanti noi abbiamo avuto paura, con un’età avanzata come la mia ho cercato di rispettare le regole, ho fatto la quarantena parlando con poche persone. Ho fatto il tempone e sono risultato negativo. Dispiace perché c’è stata troppa pubblicità sulle vittime in senso negativo. Abbiamo superato la Guerra, io ricordo bene gli anni ‘40 quando passavano sotto casa i carri armati e siamo riusciti ad uscirne fuori. Si possono fare analogie? Secondo me sì perché prima c’era molta italianità mentre adesso, con i giovani, a causa di tutta questa tecnologia si parla molto di meno, prima eravamo più compatti e uniti e mi riferiscono soprattutto a livello politico, perché mi ricordo in certe situazioni i discorsi si facevano con tutti e ognuno esprimeva la propria idea in base al partito di apparteneza e si riuscita ad arrivare ad un accordo. La Serie B a 40 squadre? Purtroppo non so dire perché non mi sono informato bene, in Serie C ci sono squadre in difficoltà e ci dovrebbe essere una riforma e dire che essendo una S.P.A e che ognuno può fare il passo della propria gamba, la prima cosa da fare è la continuità e la trasparenza della società. Il comportamento di Gravina? Ha le idee chiare e nelle società ci sono persone che non hanno un’emozione e si fa tutto per i propri interessi, ognuno vuole fare bella figura e magari spendendo di più delle proprie possibilità, ed è una cosa sbagliata. Se non si dovesse giocare salteranno alcune società che hanno anticipato i proventi per l’anno prossimo. Il Pescara non ha problemi perché ha una lista di giovani e gli stipendi sono i più bassi della Serie B. Viviamo alla giornata e bisogneranno vedere le regole che la UEFA sarà disponibile per le società in difficoltà.”

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