Prima squadra

Colonnello: "Ecco da dove deve partire il Pescara di Zauri"

PS24 ha intervistato l'ex biancazzurro

17.06.2019 00:10

A tu per tu con Gianluca Colonnello. Il tecnico abruzzese ed ex giocatore del Pescara si è concesso a PS24 per parlare del suo amato Delfino.

LA PRIMAVERA DEL DELFINO PER LUI? «Ho sentito anche io queste voci, ma in realtà non sono stato contattato da nessuno al momento. Certo, mi piacerebbe guidare i biancazzurri perchè sarebbe un bel trampolino di lancio, come testimonia anche l'esperienza di Zauri. Al momento, però, ho un paio di situazioni importanti da valutare, a breve penso possano esserci novità interessanti per il sottoscritto»

LA SCELTA DI ZAURI -  «Credo che quella del presidente Sebastiani sia stata una scelta assolutamente pensata e fatta con criterio. Si vociferava da tempo il suo nome come quello del post Pillon e le previsioni hanno trovato riscontro nella realtà. Luciano ha fatto un buonissimo lavoro con la Primavera biancazzurra ed ha maturato una buona esperienza lavorando nello staff di Massimo Oddo, adesso ha una bella occasione da allenatore in prima di una squadra importante. Non è possibile al momento fare previsioni di cosa accadrà, è ovvio, ma le sensazioni sono positive. A mio parere sarà importante partire bene, con l'esordio in Coppa Italia e con le prime partite di campionato, perchè poi il lavoro di un allenatore si giudica in base ai risultati. Già in passato il presidente Sebastiani ha puntato su tecnici emergenti e non con grossa esperienza alle spalle», continua Colonnello, che ha spesso affrontato Zauri da calciatore, «ma è diventata una pratica diffusa anche tra i club maggiori. Pensate al Milan con Pippo Inzaghi e Rino Gattuso, ad esempio, ed è una buona svolta per il nostro calcio».

IL PESCARA CHE VERRA' - «Per un pelo non si è riusciti ad andare in A in un campionato qualitativamente mediocre ed è un peccato. Ma per riprendere il filo del discorso credo che il Pescara possa ripartire da una base importante come una difesa esperta e rodata. Avere una retroguardia importante credo sia un punto di partenza da non sottovalutare, la confermerei integralmente. E poi servono due attaccanti forti. Sono le punte a fare la differenza in serie B, le ultime due annate lo insegnano. Pensate all'Empoli con Caputo o al Brescia con Donnarumma. Oppure al Pescara di Oddo, con Lapadula a segnare a raffica. E serviranno giovani forti ed esterni di qualità. Qualcuno era già nella rosa di Pillon. Penso a Bettella in difesa, che ha personalità ed intelligenza calcistica in grado di farlo diventare in breve tempo un giocatore di primo piano, oppure a Del Sole, che a mio parere è stato accantonato troppo presto e non ha avuto lo spazio adeguato. Brugman? In B ha dimostrato di fare la differenza, se deve andare via gli auguro di trovare un club che gli dia fiducia. Avrebbe bisogno di giocare con continuità un anno nella massima serie per diventare centrale nel gioco di una squadra di A».

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