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ZEMAN'S KARMA - "Il coraggio delle scelte"

Torna la fortunata rubrica in collaborazione con Gruppo Zeman

31.10.2017 08:35

Torna, puntualissimo, l'appuntamento con Zeman's Karma, la rubrica di PS24 realizzata in collaborazione con il Gruppo Zeman diretto da Salvatore Piedimonte. Il pezzo è a firma Salvio Imparato.

Buona lettura!

Dopo la brutta sconfitta interna, contro il Brescia dell’ex Pasquale Marino, gli umori della piazza sono decisamente bassi e vanno risollevati al più presto. Il Pescara viene da una brutta retrocessione ed è ovvio che tutto l’ambiente, con l’arrivo di Zeman a Marzo, se non chiedeva una salvezza insperata, di certo pretendeva l’immediata risalita in massima serie. Questa realtà era a conoscenza sia della società che di Zeman stesso e la pazienza di costruire un progetto, nonostante la presenza del massimo artefice del miracolo 2012, è difficile da ottenere con prestazioni come quella di sabato pomeriggio, a prescindere dal risultato.

LA PARTITA

Il dato preoccupante che emerge è che la squadra non ha ancora vinto, dopo il 5-2 rifilato al Foggia, con il tipo di gioco che vorrebbe vedere Zeman, e quando si prova ad interpretare la gara in stile zemaniano si abbozza, come già è stato scritto, un gioco né offensivo né difensivo, fatto di possesso sterile con rare verticalizzazioni. Con il Brescia la peggiore prestazione individuale di alcuni singoli, per ora poco inclini alla filosofia del Boemo. Il Brescia di Marino, grazie alla lentezza del Delfino, è sembrata una macchina perfetta nelle transizioni difensive, nel pressing sul portatore e nell'uno contro uno, il Pescara infatti ha avuto difficoltà spesso a costruire da dietro e uscire dalla propria area di rigore. Il segnale più preoccupante e stato nell'inesistente reazione dopo i gol subiti, anche se qualche occasione gol si è avuta la squadra non riesce a nascondere la sua involuzione partita dopo partita. Quindi come già detto la clessidra della pazienza è agli sgoccioli e bisogna fare delle scelte radicali, più che aspettare il salto di qualità di alcuni singoli, specialmente di quelli che dovevano essere il valore aggiunto.

IL MERCATO E LA LISTA ZEMAN

L'argomento che tiene più banco da mesi è la lista di Zeman, molte pedine richieste dal Boemo non sono arrivate, questo pur avendo complicato il lavoro del tecnico, non può e non deve essere un alibi, (non vedere Roberto Insigne plasmato da Zeman, resta un rammarico ndr), ma una realtà da considerare, prima di fare drammi e dichiarare il fallimento di un progetto. Le difficoltà nell'organizzare il lavoro in settimana per Zeman c'è, una rosa così folta da gestire può rallentare i progressi, ecco perché il Boemo ha ruotato così tanti uomini, per individuare chi era più predisposto a determinati ruoli. In alcuni di questi ci sono ancora tanti dubbi, Brugman, Benali e Ganz quelli che urgono di un'immediata soluzione, per i primi due aspettare che si integrino nella filosofia zemaniana non sembra esserci più tempo, per il terzo, il maggior investimento della società, bisogna dargli fiducia e una maglia da titolare.

BRUGMAN ALA SINISTRA

Difficile sapere se nella testa di Zeman, ci fosse l'idea di costruire un Pescara, in caratteristiche, simile a quello del miracolo, ma di sicuro con le prime scelte tattiche si è capito che avremmo visto qualcosa di diverso. La mancanza di un'ala sinistra alla L. Insigne ha portato il tecnico ad inventarsi Gaston Brugman mezzala sinistra, più dedita alla costruzione, che agli inserimenti, vicina al tridente per imbeccare i tagli e i movimenti degli attaccanti, idea intrigante che contro la Triestina e il Foggia sembrava pagare, ma poi con le insistenti voci che lo vogliono play, sembra essersi affievolita. Forse la scelta ancor più intrigante sarebbe spostarlo più avanti, sembra uno dei pochi a cercare tagli e sovrapposizioni, sarebbe interessante vederlo esterno alto del tridente a comporre la catena sinistra, con Mazzotta e Valzania.

L'EQUIVOCO BENALI

L'algerino Ahmad Benali è l'oggetto misterioso più grande di questo momento del Pescara, la sua inaspettata permanenza aveva regalato inizialmente respiri di sollievo a chi era già scettico sul progetto. Chi come lui doveva essere il valore aggiunto di questa rosa, sembra essere quello più in difficoltà, lontano dai dettami di Zdenek Zeman. Sabato non solo ha tenuto troppo palla, ma non ha mai premiato il lavoro di Mazzotta in sovrapposizione e mai cercato il dialogo in catena, in area di rigore invece predilige più il tiro, anche da posizioni defilate, e un dribbling di troppo, invece di servire gli attaccanti sul lato debole. Insomma da un giocatore con le sue qualità ci si aspetta un po' di più, a tratti è sembrato il Cossu del Cagliari zemaniano mai decollato, ha l'età e le doti per giocare un calcio diverso dalle sue abitudini, forse al momento anche per lui è venuto il momento di cambiare posizione, magari mezzala sinistra visto che viene a prendersi palla quasi a centrocampo. Sono scelte difficili che prenderà Zeman, che potrebbe anche aver deciso chi farà ancora parte di questo progetto e chi no, di sicuro è il momento di avere le idee chiare e ruoli precisi, che potrebbe prevedere questo tipo di formazione.

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