Prima squadra

Guardare l'orizzonte o lo specchietto retrovisore?

Il momento in casa Pescara

18.02.2020 00:25

L'effetto della cura Legrottaglie è già finito? Il popolo biancazzurro si interroga e si chiede ancora quale sia il vero Pescara: è quello delle due vittorie consecutive ad inizio gestione del nuovo tecnico oppure quello che negli ultimi 180 minuti sembra essere tornato preda dei mille problemi della vecchia gestione? E soprattutto: in una classifica così corta come quella di Serie B, bisogna guardare l'orizzonte che significa lotta playoff oppure buttare un occhio allo specchietto retrovisore, per non rischiare di rimanere invischiati nella zona calda della classifica?
 

Come sempre serve equilibrio e le prossime complicate gare daranno già delle prime, importanti risposte. Il calendario a breve termine non è un alleato dei biancazzurri, chiamati da domenica prossima a Crotone ad un mini tour de force di gare da non sbagliare.

Quello che è certo è che il bel Pescara visto all'opera di Pordenone, quando al debutto Legrottaglie ha imposto ai neroverdi il primo stop interno dopo un anno, e la prestazione di carattere sfoderata con il Cosenza, con vittoria in rimonta quando già scorrevano i titoli di coda sul match, sembrano essere già due pallidi ricordi.

A Chiavari, per il primo ko della nuova gestione, l'approccio alla partita totalmente sbagliato ha portato ad una sconfitta allarmante, arrivata senza essere mai pericolosi contro una squadra che con il minimo sindacale si è presa l'intera posta in palio; nell'ultima gara, quella contro il Cittadella all'Adriatico, al netto di una direzione di gara infelice, sono emersi tutti i limiti di una carenza strutturale di una rosa che il mercato di gennaio non ha potenziato, ma al contrario indebolito (vedi qui). E non ci riferiamo solo alla cessione di Machin, l'uomo di maggior talento. Se poi Memushaj e Galano vivono un momento fisiologico di flessione, è chiaro che il Delfino fatichi più del lecito.

E in un ambiente che può diventare una polveriera, con la tifoseria organizzata che prosegue nella sua contestazione alla società e al presidente Daniele Sebastiani, il rischio di incappare in una spirale negativa è concreto e ritrovarsi invischiati nelle sabbie mobili della classifica renderebbe la risalita molto complicata.

Il tecnico continua a predicare calma e pazienza, sostenendo che un palazzo non si costruisce dal tetto ma da solide fondamenta. Il Pescara, però, non può perdere tempo e deve ripartire subito.

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